CAMPOBASSO _ L’Assessore Regionale Fusco Perrella, con un’articolata ed esaustiva nota di riscontro alla mia sollecitazione sull’imminente taglio di ogni forma di sostegno al reddito per decine di lavoratori in mobilità in deroga, riepiloga le risorse stanziate, gli accordi sanciti con le parti sociali in sede di Commissione Tripartita ed i fondi messi a disposizione in via straordinaria dallo Stato per tutelare chi ha perso il lavoro, ma non assume nessuna delle due proposte operative che avevo trasmesso all’attenzione del Governo Regionale e delle associazioni sindacali. Prendo atto dell’attività istituzionale svolta su questa materia e interverrò in altra sede sulle modalità d’impiego delle risorse comunitarie, nazionali e regionali inerenti la formazione professionale, la riqualificazione dei lavoratori espulsi dai processi produttivi, il novero degli esperti, dei consulenti e degli enti accreditati nonché le risultanze prodotte da tale stanziamento di fondi.

Nella mia ultima nota mi sono limitato ad avanzare sommessamente una proposta per evitare che gli ultracinquantenni ex-GS, ex-La Molisana, ex-Fonderghisa o dipendenti di altre imprese, che scaduto il biennio della mobilità in deroga si troveranno privi di reddito e di sostegno, possano continuare a fare affidamento sull’impegno delle istituzioni e non vengano abbandonati al proprio destino. Per coloro che hanno a carico un nucleo familiare all’interno del quale non sussiste nessuna altra entrata reddituale sollecito la riconsiderazione della scelta adottata del biennio come limite massimo in cui erogare la mobilità in deroga.

Per tutti gli altri lavoratori che vivono la medesima condizione ma hanno la fortuna di far parte di un nucleo familiare in cui ci sono altre entrate, chiedo di verificare un percorso aggiuntivo di accompagnamento formativo o in alternativa misure da individuare di concerto coi comuni e le province all’interno dei Piani Sociali di Zona o per il tramite di altri strumenti di tutela. Non pongo un punto di vista politico di parte. Al contrario evidenzio un disagio di intere famiglie in apprensione per la cessazione del periodo di mobilità in deroga. Costoro non sanno cosa fare e non possono essere derubricati, dimenticati e tanto meno archiviati dall’attività istituzionale nazionale, regionale e locale.

Michele Petraroia

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