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TERMOLI _ Lo stabilimento Fiat di Termoli rappresenta la maggiore realtà produttiva del Molise, che, con oltre 3.000 dipendenti, contribuisce in modo significativo al PIL della regione. Considerando anche l’indotto, la Fiat costituisce senz’altro un elemento fondamentale per la crescita economica molisana e per il mantenimento dei livelli occupazionali. Tuttavia, la crisi del settore automobilistico è ormai evidente, e alcuni stabilimenti Fiat in Italia sono già stati chiusi in favore di altri paesi con costi di manodopera più contenuti. Per quanto riguarda lo stabilimento di Termoli, esso presenta volumi di produzione in forte flessione, come testimonia il ricorso alla cassa integrazione per circa due settimane al mese. Ad oggi, non è stato reso noto alcun piano aziendale che esprima la volontà di rilanciare la produttività in Molise e neanche un piano degli investimenti che interessi direttamente lo stabilimento di Termoli.

Al contrario, la Fiat sembra incentivare la commercializzazione dell’antagonista diretto del motore Fire, il motore bilicindrico prodotto in Polonia, mentre l’unica innovazione al momento presente è il modello della “Nuova Panda” che sarà realizzato a Pomigliano. Le maestranze molisane si sono finora dimostrate comprensive e collaborative nei confronti delle necessità di produzione, e per prime hanno accettato, attraverso le organizzazioni sindacali, nuove condizioni lavorative. È necessario però che la Fiat manifesti con chiarezza quali sono le prospettive che intende dare allo stabilimento di Termoli.

Con la fuoriuscita dalla Confindustria gli unici interlocutori possibili restano le istituzioni e la Regione Molise deve essere la prima interessarsi al futuro dell’azienda e soprattutto dei suoi lavoratori. A tal proposito, il Consigliere regionale Filippo Monaco ha presentato una richiesta urgente, sottoscritta dai Consiglieri del Centro-Sinistra, affinché la commissione competente inviti in audizione una rappresentanza dei vertici aziendali della Fiat che renda noto quale sia il piano industriale e quello degli investimenti teso a salvaguardare l’occupazione e le attività produttive della regione evitando lo spettro del ridimensionamento dello stabilimento molisano.

Gruppo Consiliare SEL Filippo Monaco

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