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CAMPOBASSO _ Le notizie che giungono da Roma sono allarmanti. I molisani potrebbero essere chiamati a pagare, già dal 2013, un’addizionale IRPEF maggiorata dello 0,6% per risanare i dissestati conti della sanità. Si tratta di una vera e propria ingiustizia, anzi di un furto perpetrato dal Presidente/Commissario a danno dei molisani, poiché i fondi necessari per l’erogazione dei servizi sanitari ai cittadini sono sempre stati coperti con i trasferimenti dello Stato e con i ticket pagati dai pazienti. Le somme faraoniche spese dalla Regione Molise in questi anni sono servite a finanziare la disorganizzazione e gli sprechi connessi a quello che l’assessore Vitagliano chiama iorismo e che noi, più semplicemente, chiamiamo con il suo nome: clientelismo.

Il clientelismo, che ha moltiplicato i posti di primario e che ha largheggiato in foraggiamento di strutture private, spesso a danno proprio del servizio pubblico, nonché in consulenze e assunzioni di correttori di bozze, ha un costo che i molisani saranno chiamati a pagare con una insostenibile e ingiusta addizionale IRPEF. Si tratta di un comportamento truffaldino che in più di un’occasione abbiamo denunciato e che ci vede fermi oppositori di un sistema attraverso il quale Michele Iorio preleva dalle tasche dei molisani i soldi per favorire incarichi, progetti e consulenze a favore di amici e parenti. Il nostro parere in merito a tale comportamento è che il Presidente dovrebbe avere almeno la decenza di pagare di tasca propria il costo della riconoscenza dei clientes. Al riguardo è forse opportuno aggiungere che il cattivo funzionamento dei servizi sanitari pubblici, strozzati dai problemi economici, di personale e di organizzazione, è una diretta conseguenza della scelta di favorire la sanità privata.

E’ evidente che è molto più facile aggirare la meritocrazia in una struttura privata piuttosto che nelle strutture pubbliche, dove gli incarichi vengono assegnati sulla base di concorsi aperti a tutti. D’altro canto una sanità pubblica in difficoltà spinge i cittadini a rivolgersi a enti fuori regione o a strutture private, costringendoli a pagare di persona quanto dovuto. Malauguratamente, oltre al danno per i pazienti, costretti a pagare a caro prezzo le prestazioni sanitarie, bisogna registrare la beffa per tutti i contribuenti molisani, ingiustamente chiamati ad accollarsi anche l’addizionale IRPEF. La mala pianta del clientelismo ha, purtroppo, radici estese. Non si limita al campo della sanità e non è escluso che abbia buone possibilità di prosperare anche con il prossimo governo regionale di centrosinistra. La nostra è una preoccupazione che nasce da episodi assai recenti, che vanno classificati, senza dubbio, come casi di clientelismo da noi puntualmente denunciati. Non è passato inosservato, infatti, il comportamento avuto in occasione della nomina di amici del PD e dell’IdV nei consigli di amministrazione di Molise Dati e Finmolise, attraverso una scelta discrezionale ed opaca. Ma anche nel caso dello Zuccherificio o della Solagrital le assunzioni sono sempre avvenute sotto forma di “lista della spesa”.

Volendo seguire una buona prassi, si sarebbe dovuto far precedere le nomine stesse da un dibattito politico sulla opportunità di nominare rappresentanti dell’opposizione in quegli enti, esaminare le competenze dei candidati, determinare gli obiettivi programmatici da perseguire. Invece si è andati per vie molto brevi: qualcuno ha suggerito un nominativo al Presidente Iorio che lo ha inserito, insieme ai suoi nominativi, in una delibera di dubbia legittimità. I nominati, di centrodestra e di centrosinistra, sono diventati così portatori di riconoscenza verso chi ha suggerito il loro nome. Una funzione pubblica che deve essere svolta per conto dei cittadini e a loro spese viene occupata con modalità oblique e per fini ignoti. La pratica democratica diventa un simulacro e il cittadino se ne allontana senza potersi però sottrarre al pagamento del relativo conto. In questo contesto tocca a Iorio pagare in proprio il costo dello sforamento dei conti della sanità molisana. e tocca a noi dimostrare di saper costruire un’esperienza di governo regionale che non trasformi i diritti in favori e che non usi il clientelismo per creare consenso. Ma il centrosinistra potrà essere credibile solo se non si limiterà a fare proclami e generiche promesse per il futuro. Il tempo delle scelte è qui ed ora e il centrosinistra deve dimostrare, senza indugio, di voler combattere il clientelismo chiedendo con forza le dimissioni dei propri rappresentanti da Finmolise e da Molise Dati.

I consiglieri Filippo Monaco
Felice Di Donato

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