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LARINO _ Dopo aver appreso dell’esito della discussione svoltasi durante l’ultimo Consiglio Comunale monotematico riguardante la situazione dell’ospedale Vietri e gli sviluppi che da esso ne sono derivati, il Movimento politico-culturale apartitico LARINascita, già membro del Comitato Pro-Vietri, sempre interessato e vigile sulle vicissitudini che sta riguardando il presidio sanitario locale, vuole sollevare degli interrogativi ed invitare all’elaborazione di alcune considerazioni. E’ lodevole quanto illusorio lo sforzo che stanno facendo la maggioranza di centro-destra guidata da Giardino e l’opposizione, tra tutti Larino Viva, perseguendo temerari nell’intento dell’elaborazione di una proposta unitaria sul futuro dell’ospedale Vietri. La legge, prima di ogni altra fonte, afferma che il Consiglio Comunale è l’unica vera sede ove discutere, organizzare e assumere quelle decisioni cruciali per l’intera comunità, però risulta al quanto singolare leggere che il Consiglio Comunale di Larino possa essere sede di discussione per l’approvazione di una base comune, ovvero una proposta condivisa da maggioranza ed opposizione sulla riorganizzazione sanitaria del Vietri di Larino con la pretesa di assumere una posizione perentoria di contrapposizione al potere regionale che indisturbato prosegue nel derubarlo.

Basta fare un balzo indietro con la memoria o rileggere qualche articolo di giornale, apparso non più di qualche mese fa, per comprovare come siano stati già svolti tre consigli monotematici sulla medesima questione, quest’ultimo è il quarto, e i tentativi per l’elaborazione di proposte condivise tra maggioranza ed opposizione siano stati già esperiti tutti.

Infatti, a distanza di un anno e mezzo dall’inizio del feroce ridimensionamento dell’ospedale Vietri di Larino, questi reiterati consigli monotematici hanno portato a ben poche decisioni che si siano rivelate in qualche modo risolutive o efficaci. Stupisce che, dopo ore di aspro dibattito, il Consiglio Comunale sia giunto alla sola decisione di convocare ad horas la commissione consiliare sulla sanità presieduta dal dott. Paolo Mancini, di cui stranamente solo ora se ne scopre l’esistenza, e che oltre a non essere mai stata convocata prima, soltanto adesso le si riconosce una qualche efficacia in merito, nonostante la delicatezza della questione perduri da tempo.

Ora che la riorganizzazione sanitaria sembra avviarsi verso l’epilogo individuato per fine marzo prossimo è più che mai palese che l’amministrazione comunale non ha voluto e non intenderà contrapporsi in alcun modo alle decisioni della Regione Molise, né è in possesso di idee alternative di riorganizzazione che potrebbero operarsi nel nostro nosocomio e come è facile dedurre, continuerà a prostrarsi al diktat di Michele Iorio. Le azioni, come quest’ultima del consiglio monotematico e dell’attivazione di una commissione assolutamente non vincolante, risultano il solito fumo gettato negli occhi delle forze di opposizione come di tutti i cittadini in balia di questo governo locale. Se non ci fossero stati il Comitato spontaneo civico pro-Vietri, a svolgere quella funzione di diffusione nella comunità dell’allarme chiusura, e l’opposizione consiliare, a sollevare la questione nel consiglio comunale, questa amministrazione avrebbe proceduto indisturbata senza che nessuno si fosse mai opposto. Il Sindaco Giardino continua ad affermare che sta monitorando quotidianamente la situazione del Vietri di Larino. Perché allora non informa i cittadini che quotidianamente il nostro ospedale perde pezzi di reparti, personale, e servizi?
 
Come può questa amministrazione comunale di Larino continuare ad affermare, inoltre, che non è assolutamente disposta a rinunciare all’Area materno-infantile e millantare che ci siano buone possibilità di tornare a partorire a Larino se il tanto atteso e acclamato primario dott. Piattelli ha deciso di andare in pensione? Si può immaginare l’ospedale di Larino che possa garantire “i servizi essenziali per poter funzionare” senza un efficiente Pronto Soccorso e senza l’attivazione della Rianimazione che costringe i medici ad effettuare soltanto interventi a basso rischio lavorando in un regime di illegalità? Oramai i poteri politici presenti a Larino non hanno più alcun peso in ambito regionale. Non contano più vincoli amicali né politici. La famosa filiera politica di centro-destra è svantaggiosa per l’intero futuro della città frentana se continua a salvaguardare soltanto i propri interessi.

                                                                                                                                                         L’Associazione La Rinascita

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