CAMPOMARINO _ La figlia minore gli confessa di essere stata molestata pesantemente da un uomo vicino un locale di kebab e lui, in preda all’ira, affronta “vis a vis” il violentatore e gli rompe una bottiglia in testa procurandogli un brutto trauma cranico. Il Gup del Tribunale di Larino rinvia a giudizio il quarantacinquenne con l’accusa di violenza privata e lesioni. Ieri l’altro l’avvio del processo davanti al Tribunale di Termoli. A carico del padre, però, pende anche un secondo procedimento giudiziario sempre per l’aggressione al molestatore della figlia.

La conferma della singolare vicenda arriva dal difensore dello sfortunato, il penalista termolese Roberto D’Aloisio mentre a carico del presunto “pedofilo” sono tuttora in corso indagini della Procura frentana a seguito della denuncia inoltrata. Ieri l’altro, davanti ai giudici di Termoli, si è tenuta l’apertura del procedimento giudiziario a carico del pugliese con l’ammissione dei testimoni a sua difesa tra cui la stessa figlia, comparsa ma non ancora ascoltata.

Il caso è accaduto a Campomarino qualche tempo addietro. Due anni fa, il quarantacinquenne, davanti alla confessione tra le lacrime della figlia all’epoca dei fatti quattordicenne ed oggi sedicenne, andò su tutte le furie e pensò subito alla vendetta verso quell’uomo che avrebbe allungato le mani sulla “sua bimba”. Secondo quanto denunciato dalla famiglia della quattordicenne, un uomo di Campomarino, di 40 anni, avrebbe avvicinato più volte la ragazzina davanti il locale iniziando ad avere atteggiamenti particolari. Prima le “avances” poi, il tentativo di spingersi oltre, di superare la barriera dei vestiti e passare a vie di fatto, proibite.

La piccola, però, è riuscita a divincolarsi ed a fuggire. L’accaduto fu raccontato dalla stessa minore ai genitori qualche giorno dopo. E così il padre, senza pensarci due volte, organizzò un piano per tendere una sorta di agguato al violentatore ed una sera lo aspettò al varco vicino al kebab. Al suo arrivo, l’avvertimento con tanto di litigio sfociato nell’aggressione vera e propria. Il caso non passò inosservato e di conseguenza scattò l’indagine dei Carabinieri. L’uomo, così, è finito nei guai con due processi a carico.

Articolo precedenteMessaggio di Iorio in memoria delle vittime della Shoah
Articolo successivoTenta di strangolare il padre, fermato dai Carabinieri. Figlio violento finisce in carcere
Antonella Salvatore
Giornalista professionista, Direttrice di myTermoli.iT e myNews.iT e collaboratrice AnSa