CAMPOBASSO _La pronuncia della Corte Costituzionale sulla legittimità dell’art. 14 del D.L. 138/2011 convertito nella legge  148/2011 sulla riduzione del numero dei consiglieri e degli assessori regionali, spazza via ogni tentativo di interpretare l’autonomia delle singole regioni per giustificare spese eccessive che causano debiti aggiuntivi e tasse ingiuste in un periodo dominato da una crisi sociale devastante. Già in occasione delle ultime elezioni regionali del 16 ottobre, avevo sollecitato formalmente la Presidenza del Consiglio dei Ministri, la Prefettura di Campobasso ed il Ministero degli Interni per rendere applicabile immediatamente la norma con l’elezione di 20 consiglieri e non 30.

A fronte del riscontro negativo formalizzai una bozza di delibera approvata a maggioranza nella seduta di Consiglio Regionale del 1 febbraio scorso con l’obbligo di recepimento dell’art. 14 della legge 148/2011. Ovviamente la sentenza della Corte Costituzionale agevola questo percorso ed aiuta a ridurre di un terzo le spese istituzionali della Regione Molise con indubbi effetti positivi sia in termini di messaggio che di contenimento della spesa. Il rilievo di tale pronunciamento travalica la sola materia elettorale e chiarisce un ruolo preminente dello Stato che innanzi a rischi di default regionale, ipotesi drammaticamente materializzatasi in sei regioni spagnole, ha il dovere di intervenire per tutelare le prospettive di stabilità nazionale, al di là dei localismi di retroguardia ammantati da storicismi identitari inappropriati e strumentali.

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1 commento

  1. E’ vero che la riduzione dei consiglieri regionali è una buona notizia ma non basta. Bisogna ridurre, anzi eliminare tutti i carrozzoni esistenti per foraggiare politici trombati, parenti, amici e amici degli amici….