SAN MARTINO IN PENSILIS _ Le nostre carresi non hanno nulla da invidiare al più blasonato “Palio di Siena” o a tanti altri eventi nazionali che in nome di antichissime tradizioni popolari, tengono in vita manifestazioni meravigliose che appartengono all’identità storica di quelle comunità. La cultura di un popolo non si processa, ma si rispetta, si preserva e valorizza, perché è parte del DNA di un territorio e nel caso di specie, costituisce un tratto essenziale dell’anima dei cittadini di San Martino, Portocannone e Ururi, che non oserebbero nemmeno immaginare un futuro senza la “Corsa dei Carri”.

Per chi ha la fortuna di avere per amico una qualsiasi persona di uno dei nostri comuni dove si svolgono le carresi, sa che i ritmi dell’anno sono cadenzati dai preparativi della corsa e c’è un legame ai colori della propria squadra di un’intensità e una partecipazione emotiva che surclassa ogni altro interesse. La Regione Molise riconosce questa tradizione popolare inserendola giustamente tra quelle più belle ed importanti del territorio. Apprendere oggi che i Sindaci di San Martino, Portocannone ed Ururi, hanno ricevuto un avviso di garanzia per aver violato l’Ordinanza del Ministero della Salute del 21 luglio 2011, lascia increduli e sconcertati. Per questa ragione trasmetto la più sentita solidarietà ai Sindaci che hanno ricevuto l’Avviso di Garanzia e propongo al Presidente del Consiglio Regionale e alla Conferenza dei Capigruppo di adottare una Mozione Urgente in cui si impegna il nostro Ufficio Legale a costituirsi in giudizio al fianco dei Comuni di San Martino, Portocannone ed Ururi, prefigurando anche un’autodenuncia collettiva dell’intero Consiglio. La nostra cultura popolare ha la stessa dignità di altre tradizioni italiane. Non accettiamo che venga umiliata, ed è nostro dovere istituzionale batterci per difenderla. 

Michele Petraroia

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13 Commenti

  1. belle parole , ma….
    Caro Petraroia, le tue sono belle parole, quanto spontanee o elettoralistiche è da vedere, ma non è questo il punto. La questione è molto più semplice, la profonda radice emotiva che sta nel dna delle popolazioni che sentono la corsa nelle loro viscere è rispettabile ma lo è anche la sofferenza degli animali. In una società civile e moderna si può tollerare che, per amore della tradizione e delle radici emotive di un evento, si faccia del male a degli esseri indifesi?
    Io penso di no, e mi meraviglio che un politico sensibile come Petraroia si lasci trascinare dal populismo solo per raccattare qualche manciata di voti. E non mi venite a dire che gli animali non soffrono perchè non è vero. Loro non lo hanno scelto di correre come matti e farsi pungolare in quel modo. E poi, e finisco, loro, gli animali, non hanno l’intelletto e la parola per difendersi. Per questo scusate, per una volto,lo faccio io. Saluti a tutti.

  2. è ora di finirla!
    Mi stupisco che un uomo di sinistra come Petraroia prenda una posizione così troglodita nel difendere a spada tratta una manifestazione comunque la vogliamo girare rimane discutibile.
    Posso capire un silenzio complice, ma non una presa di posizione così acritica, su una corsa dove la violenza e la sopraffazione sugli animali è autoevidente.Sono molto deluso, soprattutto per l’appartenenza politica e culturale dalla quale proviene questa presa di posizione, dimensione alla quale credevo di appartenere, evidentemente mi devo ricredere. Scegliamo, nelle prossime elezioni,uomini che manifestano atteggiamenti di civiltà, tolleranza e progresso, non chi difende l’indifendibile

  3. colossei e arene
    Volevo dire a Petraroia che nell’antica Roma era tradizione la lotta fra uomini e belve. Il popolo era contento, c’era un’intensa emotività, era iscritto nel loro dna, per usare le sue parole.
    Ma poi è arrivata una cosa che si chiama civiltà, e quella tradizione è stata messa in soffitta.
    Anche nel molise vorremmo che attecchisse la civiltà e vorremmo che fossmimo conosciuti e riconosciuti per la nostra umanità, tolleranza, amore per la pace, la bellezza ed il rispetto verso tutti, uomini, animali e e piante.
    Queste evidentemente sono bestemmie alle orecchie di Petraroia.

  4. ci sono anch’io
    Mi aggiungo anch’io al coro dei delusi da Petraroia. Volevo dire che anche a Larino nei tempi antichi c’era la tradizione delle carresi. Oggi, giustamente, hanno cambiato quella tipo di corsa così estrema, per passare alla pacifica sfilata di splendidi carri con mucche e buoi. Tutto più bello, poetico e soprattutto, tutto nel rispetto quasi sacro degli animali.Sono d’accordo con chi dice che il grado di civiltà di un popolo lo si misura da come tratta gli animali.

  5. bravi solo a scrivere
    Il sostantivo più ricorrente sui vostri post è “Barbarie”, completamente insensato, non analizzo la polemica politica, poichè alla fine è quello l’intento della maggioranza dei commenti, ma le critiche rivolte alle Carresi lasciano il tempo che trovano e sono chiaramente l’espressione di animalisti d’occasione, che non hanno la benchè minima esperienza di rapporto con animali, non hanno mai visitato stalle, non hanno mai avuto rapporti con equidi di alcun tipo, al massimo si occupano di raccogliere la popò del proprio cane/gatto e per questo si sentono paladini del mondo animale.L’indole del Bue di certo non è la corsa, ma il ruminare per ingrassare quanto più possibile e diventare hamburger di Mac Donald, essere eletti a correre le Carresi per questi animali vuol dire avere una fortuna inaudita poichè avranno la possibilità di trascorrere buona parte della loro esistenza come essere umani.I pungoli utilizzati per la corsa sono molto meno dei trattamenti che questi animali subiscono negli allevamenti, la maggior parte dei cavalli sono purosangue rivenienti da ippodromi ed abituati alla corsa.Dove sono le ” Barbarie”? E’ inopportuno paragonare il Palio di Siena alle Carresi, poichè lì ogni anno assistiamo a rovinose cadute alla seconda curva del percorso per questi poveri cavalli, che molto spesso comporteranno l’abbattimento dell’animale, cosa che da noi non avviene quasi mai. Ogni anno le Carresi tra pubblico ed addetti ai lavori coinvolgono circa 30mila persone; tutti barbari? Esprimere la propria opinione è un diritto/dovere di tutti, criticare altrettanto, informarsi sarebbe cosa opportuna. W LE CARRESI MOLISANE…

  6. ah, insensato? Bè, NN DIREI PROPRIO. HO ASSISTITO ALLA CARRESE DI PORTOCANNONE E TI GIURO CHE AVREI LINCIATO IL CARRISTI DEL PARTITO BIANCOAZZURRO, IN PRIMIS X COME HANNO STREMATO IL BUE( CHE AVRà MALEDETTO TUTTI QUEI RESTANTI GIORNI DA RE!!!!) E IN SECONDO LUOGO, PER COME FRUSTATI DAL RISULTATO NN OTTENUTO HANNO PUNTATO LE LORO VERGHE VERSO I CAVALLI DEL PARTITO GIALLOROSSO. HANNO RIPORTATO DELLE BRUTTE LESIONI SAI, E PER FORTUNA CHE QUEI PUNGOLI NN SONO PERICOLOSI. E POI, 30000 PERSONE? MEGALOMANE DIREI……è ORA DI SMETTERLA, DI DIRE BASTA A QUESTO SCEMPIO.

  7. scempio de chè?
    Il sostantivo scempio è ancora più insensato di “Barbarie”. Riguardo la mia megalomania: considerando nel complesso il numero di persone coinvolte tra addetti ai lavori e spettatori nelle tre Carresi di San Martino, Ururi, e Portocannone è vicnio alle trentamila unità, fonte prefettura di Campobasso. Riguardo i pungoli:come evidenziato negli statuti delle corse dei singoli paesi questi non superarno mai i due centimetri di lunghezza, vi invito a vedere i servizi di striscia riguardo le mucche a terra, o gli allevamenti a batteria, e vedere con che tipi di strumenti si invogliano glia animali a camminare, non correre, camminare…Riguardo la reazione dei biancocelesti: sono uno dei membri del consiglio direttivo dell’Associazione Carro dei Giovanotti di Portocannone, la situazione accaduta lo scorso anno la possiamo paragonare ad uno dei tanti falli di reazione del mondo del calcio che ogni domenica ci propinano le tv di tutto il mondo, da condannare ma già metabolizzato da tutti, compreso il cavallo che per la cronaca sta benissimo, ha riportato un brutto taglio, ma nulla di così tragico, come da voi descritto. In conclusione esprimere la propria opinione è un diritto/dovere di tutti, criticare altrettanto, informarsi sarebbe cosa opportuna.Lasciateci vivere in pace le nostre tradizioni

  8. non è vero
    vorrei rispondere all’interlocutore favorevole alle carresi dicendogli che non sono affatto un animalista, sono uno persona molto normale ed ordinaria in tutto e per tutto. Quindi non accetto di che le mie opinioni siano bollate come estremistiche o pronunicate da un fanatico.
    La questione è molto più semplice di quello che si vuole far credere. Chiunqua abbia assistito ad una corsa o ad una prova non può negare che siamo di fronte ad un maltrattamento animale. E questo caro signore non è consentito dalle leggi democratiche della nostra bella Italia.
    Quindi se non volete sentire in alcun modo le ragioni che vi poniamo, allora sentirete il pungolo affilato della legge. Perchè noi vi denunceremo tutti. E denunceremo anche il bravo on. Petraroia per istigazione a delinquere e apologia di reato, così la finiamo una volta per tutte con questa barbarie, ah la parola barbarie non vi piace, allora chiamiamoli per nome con questi atti criminali.E tanti saluti in tribunale.

  9. chiariamo
    la cosa che mi sorprende è che vengono fatti molti interventi in difesa della corsa come cultura e tradizione di un popolo. In verità mi sembra che nessuno voglia mettere in discussione le tradizioni culturali dei paesi in questione, si vuole solo cambiare il modo in cui esse si esprimono. La corsa è pericolosa per gli animali e soprattutto per gli uomini, per quelli che la fanno e per chi vi assiste. E’ solo un miracolo che non ci scappi il morto, come è già accaduto. Ora, mi chiedo, si può tollerare in in paese civile che si metta in pericolo l’incolumità di uomini ed animali? evidentemente no.E poi viene tutto il capitolo del maltrattamento dei buoi e dei cavalli. Al quale non si può rispondere facendo finta che non sia vero. Anche se fosse vero che i boi vivono in un hotel a 5 stelle per tutto l’anno, bastano quei 10 minuti di corsa, pungolati, stremati, con la lingua che penzola e il respiro affannoso, basta quello per capire che la cosa non va. Che bisogna farla finita. Basta una bella sfilata allegorica, una processione pacifica e siamo tutti contenti.Saluti

  10. Non ci siamo capiti
    Signori forse non avete capito, se la Corsa dei Carri non vi piace, non andate a vederla, se ci accusate di maltrattare gli animali, state dicendo il falso, se mettete in discussione la nostra tradizione ultracentennale state infangando la cutura delle carresi che coinvolge 4 comuni e molte persone, professionisti, educatori, medici, avvocati, ecc. ecc. Tutti incivili? Tutti Barbari? Ci ritroveremo sicuramente in tribunale, perchè , forse non l’avete ancora capito, noi siamo pronti tutti alla battaglia per la difesa della nostra tradizione, in qualsiasi forma si manifesti…Tanti saluti in tribunale…