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TERMOLI _ Il centrodestra ancora una volta lancia la pietra e nasconde la mano. Il disastro sanitario in Molise ha precisi volti e chiari nomi, in primis quello del governatore Iorio. Le chiusure degli ospedali pubblici, i problemi della sanità privata (messa in ginocchio dai mancati pagamenti da parte della Regione), la diminuzione delle guardie mediche, gli accorpamenti dei distretti sanitari hanno un unico comune denominatore: il centrodestra che ha mal governato il Molise per dieci anni ed ha imposto i suoi manager sul territorio solo per alimentare le clientele, senza minimamente badare agli interessi reali della collettività. Evidente dimostrazione dell’uso che questa classe politica fa della sanità e dei suoi esponenti è il dato amministrativo di Termoli dove quasi il 50% degli eletti proviene dal mondo sanitario e tutti con ruoli di livello alto, compreso il Sindaco e la maggior parte della Giunta.

Oggi tutti religiosamente silenti di fronte a cotanto sfascio Se oggi siamo giunti ad un punto di non ritorno è esclusivamente colpa di Iorio e della sua scellerata gestione da Governatore e da Commissario della sanità molisana. Una Gestione che ha accumulato centinaia di milioni di euro di deficit non per garantire un’assistenza sanitaria dignitosa ai molisani (basti pensare che non ci sono farmaci sufficienti e neanche il necessario per le medicazioni), ma per garantire stipendi da favola a manager, primari, consulenti, amici e parenti benché nessuno sentisse il bisogno della loro presenza. Nonostante le proteste, gli scioperi, le manifestazioni il Governatore del Molise è rimasto sordo al grido di sofferenza che proveniva da malati che pagavano il peso del cattivo funzionamento della sanità, dai lavoratori che non percepivano lo stipendio, da interi territori che si vedevano scippare il diritto alla salute. La sua caparbia voglia di gestire il potere si è infine scontrata con un potere più alto del suo quando il Governo nazionale di centrodestra non ha potuto che certificare lo stato di crisi della sanità molisana; lo stesso governo a cui si appellavano Di Brino e Iorio in campagna elettorale, “Filiera politica” in grado di dare garanzie ai termolesi”.

Oggi i cittadini di Termoli e i molisani tutti hanno solo una garanzia: aumenterà la tassazione regionale legata alle addizionali irpef e irap che scatta automaticamente secondo quanto previsto nella Finanziaria e nel Patto per la Salute. Non dimentichiamo che già lo scorso anno si fece ricorso ad un aggravio della tassazione e delle accise (le nostre pompe di benzina sono fra le più care d’Italia, ma non certo per colpa dei gestori) proprio per arginare il disavanzo creato dalla scellerata gestione della Sanità. I 40 milioni così “estorti” ai molisani non sono bastati a sanare la falla, anzi lo straripamento dei conti, si intende utilizzare anche i fondi FAS, quelli destinati dal Governo allo sviluppo delle aree sottoutilizzate, per tentare di riportare il bilancio in pareggio. Una scelta di politica economica che sottolinea come non vi sia alcun interesse da parte di Iorio affinché possano crearsi in Molise le condizioni per uno sviluppo produttivo e dell’occupazione, eppure ad una maggiore produttività corrisponderebbe automaticamente un aumento del gettito fiscale.

Il Governo ha detto no a questa ipotesi di distrazione di fondi e non finanzierà i FAS fino a quando le regioni non si saranno fatte carico dei lori deficit sanitari. Il futuro si prospetta più buio della notte fonda visto che l’aumento di tasse ed imposte comporterà una diminuzione del potere d’acquisto dei molisani e la chiusura delle aziende sopravvissute finora che non potranno far fronte ad un ulteriore rincaro dei costi del personale. Per gli stessi motivi nessuna altra ditta penserà di allocarsi in Molise, al massimo la centrale nucleare che venderà energia all’Albania, visto che qui non sapremmo che farcene. Allora chi lo pagherà questo debito? I disoccupati? I cassaintegrati? Gli anziani con pensione sociale? E’ questo il modello di sviluppo che Iorio ha pensato per il Molise? Una regione in cui la fascia di povertà si allarga di giorno in giorno mentre alcuni potentati, amici del Presidente, ingrassano alle spalle delle famiglie ormai giunte all’orlo della disperazione. Tale disperazione non può rimanere nel silenzio. Questo è il momento in cui il centrosinistra ha l’obbligo morale e politico di schierarsi con i cittadini per dire “BASTA!” al saccheggio.

Filippo Monaco

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1 commento

  1. finalmente i trombati della sin . danno fiato alle trombe
    Perchè parlate solo ora? il compito della sin., quella seria…è di informare la gente. Ora parlate, perchè avete taciuto? Chi tace acconsente e anche il loquace Monaco è stato sordo-muto. Ora suoni l’allarme? troppo tardi, si salvi chi può.