La presentazione del Libro
La presentazione del Libro
TERMOLI – Presentato questa mattina il libro di Giovanni De Fanis “Termoli in camicia nera”, edito dalla Cosmo Iannone Editore e inserito nella collana “Storie e Documenti”, già in distribuzione presso tutte le librerie. Un testo storico importante e corposo (circa 500 pagine), improntato ad una rigorosa e scientifica ricerca delle fonti, che vuole fare luce sulla inedite vicende del fascismo molisano, con particolari approfondimenti nella cittadina adriatica. Da sempre il fascismo in Molise, nella vulgata popolare, era considerato un fenomeno poco più che folkloristico, questo testo invece interviene a confutare questa visione edulcorata e semplicistica di un ventennio così drammatico per la storia italiana, i cui effetti sono andati ben oltre il periodo della propria esistenza storica. Il fascismo, dunque, letto come fenomeno storico politico rispetto al nostro territorio, alimentato per la maggior parte dall’adesione da parte di quel liberalismo massonico che, successivamente la caduta di Mussolini, saprà riciclarsi transitando in gran parte nella democrazia cristiana.

Ecco che dal libro di De Fanis vengono alla luce fatti e antefatti sorprendenti e con tanto di nomi e cognomi, supportati da fonti storiche inoppugnabili e rigorose. A partire dalla nascita delle prime formazioni di squadristi nel 1920 ad opera di giovani studenti, i picchiatori dell’opposizione, le vicende del primo potestà, Angelo Cieri, e i rapporti con la Chiesa, il vescovo Oddo Bernacchia, fino allo sviluppo dell’edilizia fascista con una sorta di modernizzazione del tessuto urbano di Termoli. Un volume davvero ricco di informazioni e di riferimenti, impreziosito da fotografie e documenti dell’epoca, nonché dalla prefazione e presentazione del libro da due illustri storici della realtà molisana: Edilio Petrocelli (scomparso recentemente) e Norberto Lombardi.

L’autore Giovanni De Fanis, in conclusione della sua presentazione, tiene a precisare che questo libro non ha alcun intento revisionista rispetto al fascismo, il cui giudizio negativo, segnato da violenze, soprusi, illegalità è consegnato ormai alla storia (giudizio che tuttavia permane anche in questa opera), ma vuole anzitutto colmare una grave lacuna temporale di un certo periodo storico della nostra Regione, riproposto con dovizia di particolari e oggettività storica. Siamo convinti che si tratta di un opera destinata a suscitare molto interesse e curiosità, poiché molti dei suoi protagonisti sono personaggi ancora vivi nella memoria termolese.

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