ROMA _ La Deputata molisana Sabrina De Camillis ha presentato una interrogazione a risposta orale al Governo Monti in merito all’autorizzazione rilasciata dal Ministero all’Ambiente alla società irlandese Petrolceltic. Permesso contrastato dalle Regioni Molise, Abruzzo e Puglia costituitesi in comitato contro tale progetto a cui lei stessa ha aderito. A suo avviso è opportuno coinvolgere anche soggetti di diritto internazionale come l’Euroregione Adriatica al fine di tutelare integralmente il tessuto economico-produttivo di un importante zona dell’Europa anche per evitare comportamenti speculativi da parte delle regioni balcaniche vicine.

Si evidenzia che, secondo le stime del Ministero dello Sviluppo Economico, la ricerca per individuare ed estrarre petrolio in Italia potrebbe portare al massimo 130 milioni di tonnellate circa e anche estraendo tutto il petrolio recuperabile nel sottosuolo e sotto il mare italiano, la quantità ottenuta sarebbe sufficiente, ai consumi attuali, a garantire l’autonomia per soli 20 mesi _ scrive la De Camillis nell’interrogazione _. E’ evidente che l’estrazione di petrolio non conviene sia per l’esigua quantità ottenibile dai giacimenti italiani ma ancor di più perché compromette irrimediabilmente il patrimonio paesaggistico e naturale delle nostre coste ponendo una grave ipoteca sullo sviluppo e la tutela di ampie aree del mare e del territorio italiano. Le nuove trivellazioni in tutti i mari italiani sono incompatibili con lo sviluppo di attività sostenibili come il turismo di qualità e la pesca”. La parlamentare sottolinea come: “Sarebbe opportuno che il Governo ripensasse la politica in materia di perforazioni petrolifere in quanto si garantiscono solo gli interessi delle multinazionali e nessun beneficio reale per la collettività italiana”.

La De Camillis si chiede: “Quale è l’opportunità per lo sviluppo del nostro Paese e del territorio interessato di aver concesso alla Petrolceltic il permesso di perforare il fondo del mare adriatico contro la volontà enti locali e delle Regioni Molise, Abruzzo e Puglia? Quali iniziative intende assumere il Governo per tutelare le coste italiane in particolare quelle del mare adriatico dalle perforazioni petrolifere e, se, non ritenga opportuno un maggior coinvolgimento degli enti locali, Regioni e soggetti istituzionali europei nel rilasciare l’autorizzazione alle prospezioni e trivellazioni petrolifere presso le coste italiane”.

La risposta del Governo all’interpellanza urgente non ha affatto soddisfatto la deputata che non ha intenzione di fermarsi nella tutela dell’ambiente.

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