Sarà per questa ragione che la cosa più ovvia ed elementare qual è la riunione del massimo organo statutario regionale del nostro partito rappresenta un evento. Ormai ci si è abituati all’avanspettacolo che ha sostituito la politica e quindi risulta strano che delle persone elette in un’Assemblea Regionale da 18.500 cittadini, siano chiamate a ascoltare, discutere e decidere sulle scelte e sulle strategie del proprio partito. Ebbene stasera andrà in onda questa normalità democratica, ci sarà un’ordinaria Assemblea che deciderà il da farsi all’unanimità o a maggioranza. Una cosa è certa.
Ciò che decide il partito è vincolante in termini politici e ogni iscritto, militante e dirigente sarà tenuto a rispettare il deliberato dell’Assemblea. Chi vorrà chiamarsi fuori e seguirà altre strade si collocherà automaticamente fuori dal partito. La Ditta come sostiene Bersani è di tutti. Ogni iscritto o dirigente deve avere una sede dove misurarsi, parlare e votare, ma alla fine come accade in qualsiasi democrazia che si rispetti, il voto della maggioranza vincola tutti, va rispettato e rappresenta la linea del partito. L’insegnamento di Gramsci, Togliatti e Berlinguer, ma anche di De Gasperi, Moro e Prodi, è quello di non rinunciare mai a battersi per le proprie idee, sempre e fino in fondo, ma all’interno delle comuni regole democratiche del partito in cui si è liberamente scelto di militare.