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CAMPOBASSO _ Il gruppo consiliare di Costruire democrazia ha abbandonato i lavori del Consiglio comunale di Campobasso nella seduta di ieri, giovedì 27 gennaio, durante la discussione del punto all’ordine del giorno relativo alla variante urbanistica. “Durante il dibattito – affermano i consiglieri di Cd – abbiamo rilevato, insieme ai colleghi del Partito democratico, numerosi profili di criticità formale e di legittimità dell’atto, al punto che la stessa dirigente del settore urbanistica ha provveduto a formulare ad horas degli emendamenti correttivi al testo.

A comprova delle gravissime anomalie, il presidente della commissione urbanistica, Mario Fratipietro, ha richiesto al Sindaco e alla sua stessa maggioranza di ritirare il provvedimento in quanto lo stesso non era stato licenziato dalla competente commissione consiliare urbanistica e addirittura era stato inserito nella discussione senza lo stesso presidente, competente a stilare l’ordine del giorno dei lavori, lo avesse mai neppure visto, e dunque chiedendo spiegazioni sulle generalità del soggetto che, pur incompetente, avesse ritenuto di assumere decisioni che esulano ed esorbitano dai propri ruoli e dalle proprie funzioni istituzionali o d’ufficio.

Spiegazioni che ovviamente non sono state fornite né dal Sindaco né dall’assessore competente, gettando un’ombra sinistra su quanto sta avvenendo al Comune di Campobasso nella gestione del settore urbanistica. Durante la prosecuzione del dibattito, riscontrando ulteriori ed insuperabili difetti dell’atto, è stato redatto un ulteriore emendamento modificativo della proposta di delibera che, prima ancora di essere discusso od illustrato, è stato “condiviso”, in modo totalmente improprio, singolare ed anomalo.

Per questo, il gruppo di Costruire democrazia ha abbandonato i lavori del Consiglio, lasciando a verbale che quello che stava accadendo rappresentava un fatto di una gravità disarmante, tanto più perchè avveniva alla presenza di soggetti direttamente e personalmente interessati. La richiesta di legalità ed assoluta trasparenza ed imparzialità nella gestione dell’urbanistica, tante volte invocata anche da chi, poi, alla prima occasione si presta a comportamenti, anche in buona fede, sintomatici di commistioni che invece andrebbero assolutamente evitate, rappresenta un episodio gravissimo che non può più ripetersi”.

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