TERMOLI _ Da sette mesi senza stipendio i dipendenti della Cisam srl, impresa specializzata nella realizzazione di serramenti ed infissi in alluminio. L’azienda che fino a qualche tempo addietro aveva 35 dipendente, attualmente ridotti a 15, è ricorsa agli ammortizzatori sociali. L’impresa con la cassa integrazione in deroga di cui è stata discussa già con le organizzazioni sindacali di categoria, riuscirà a “salvare” i lavoratori ed a continuare a produrre anche se la situazione non sembra delle più facili.

La conferma arriva dal segretario regionale della Fim-Cisl Riccardo Mascolo che segue da vicino la forte crisi della Cisam, realtà produttiva del Nucleo industriale specializzata nella lavorazione dei serramenti anodizzati ma nonostante varie commesse, la professionalità degli operatori e la puntualità nella consegna dei lavori, è finita, insieme ad altre imprese del Polo industriale costiero, “in brutte acque“.

La riduzione sempre più importante delle commesse, i ritardati pagamenti per lavori svolti hanno contribuito a far precipitare la situazione dell’impresa. I lavoratori, ora, piuttosto demoralizzati e seriamente preoccupati per il loro futuro lavorativo, premono per l’ottenimento del pagamento degli stipendi arretrati. Per loro non sarà facile riuscire nella battaglia. Sulla stessa “barca” della Cisam srl, diverse altre aziende del nucleo Valle Biferno anche con un maggior numero di dipendenti.

La recessione economica ha ulteriormente indebolito il tessuto produttivo cittadino e le realtà più fragili da un punto di vista finanziario rischiano di essere spazzate via. Ne sono un esempio i Cantieri Navali termolesi da anni sull’orlo della chiusura e fino ad oggi riusciti ad evitare il fallimento grazie ai continui interventi della Regione Molise riuscita ad attivare per vari anni consecutivi la cassa integrazione a rotazione per i 45 operai rimasti in servizio rispetto al centinaio degli anni passati. Qualche problema anche alla Fiat di Termoli. I 20 interinali in servizio nel settore cambi non sono stati rinnovati.

Il loro contratto è scaduto il 31 dicembre ed i giovani si sono ritrovati improvvisamente fuori l’azienda. A determinare la drastica decisione, la riduzione della produzione di “Termoli I” di 100 cambi al giorno. E’, fortunatamente, stabile la produzione dei motori attestata sui 2.400 al giorno. Gli operai hanno ripreso l’attività il 3 gennaio scorso dopo la pausa festiva legata alle festività natalizie.

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Antonella Salvatore
Giornalista professionista, Direttrice di myTermoli.iT e myNews.iT e collaboratrice AnSa