Rio VivoTERMOLI _ La Corte d’Appello di Campobasso, chiamata a decidere sull’ormai ultradecennale vicenda della zona di Rio Vivo a Termoli, che il Ministero delle Finanze e l’Agenzia del Demanio si ostinano a ritenere appartenente al demanio marittimo, ha accolto l’istanza degli abitanti della zona, difesi dai legali prof. Giovanni Di Giandomenico ed Ettore Giacobone, di avviare le procedure per verificare se la linea demaniale di demarcazione riportata sulle mappe della Capitaneria di Porto sia vera o non piuttosto falsificata.

In effetti, essa viene riportata su delle carte del 1983 ed appare in netto contrasto con la mappa originaria del 1912 –recentemente ritrovata- e con le stesse intestazioni catastali. Il Giudice ora chiederà all’Avvocatura dello Stato se intende insistere nell’uso della mappa del 1983 o se ne vuole fare a meno.

Nel primo caso avvierà la verifica di querela di falso; nel secondo, giudicherà della controversia facendo a meno della ma

L’avv. Di Giandomenico
ppa. L’udienza fissata per l’adempimento è quella del 15 novembre p.v. Secondo il prof. Di Giandomenico che, come detto, difende gli abitanti della zona e, con essi, il Comune di Termoli, la decisione della Corte d’Appello rappresenta lo snodo fondamentale ai fini di una positiva conclusione di una vicenda che ha coinvolto per troppo tempo un migliaio di persone, che hanno subito sofferenze ormai non più tollerabili continuando ad essere perseguitate per anni da sequestri giudiziari delle abitazioni, da ordini di sgombero delle stesse e di richieste di pagamento per la presunta abusiva occupazione di suolo demaniale di cifre assurde, dell’ordine di parecchie centinaia di migliaia di euro per famiglia.

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