“Vegliano” la loro casa per due giorni. “E’ stato terribile, siamo vivi per miracolo”.

Hanno visto la morte in faccia, sono scampati per miracolo al terremoto di L’Aquila, Antonio Gianfelice di 80 anni e la moglie Iana Battaglia di 78 anni, proprieteri di una casa in località Coppito a L’Aquila, riusciti ad arrivare a Termoli oggi dove abitano per la maggior parte dell’anno. La coppia di pensionati, aveva trascorso qualche mese a Termoli ed era tornata proprio domenica scorsa a L’AquilaE’ riuscita a sopravvivere al sisma fino ad oggi per puro miracolo nonostante la loro casa dislocata su due piani non sia più agibile. Sono rimasti al freddo per due giorni quasi a “vegliare” l’appartamento e si erano rifiutati di tornare a Termoli e mettersi in salvo perchè non volevano staccarsi dalla loro casa e dal loro ambiente.

Nonostante lo schoc e l’età avanzata, i due hanno cercato di rendersi utili durante la giornata di ieri, tant’è che sono riusciti ad allestire un bivacco di fortuna con quello che restava nel loro giardino recuperando alcuni oggetti non distrutti dalle macerie. Sono riusciti a rientrare nell’appartamento per prendere gli alimenti ancora buoni e cuocerli per sfamarsi ed offrire il poco che erano riusciti a recuperare agli sfollati della loro zona.

Noi siamo arrivati a l’Aquila da Termoli domenica pomeriggio e quella sera aveva già fatto una scossa forte. Erano le 22.30 e siamo usciti fuori perchè pensavamo che quello fosse il terremoto e siamo andati a letto molto tardi però tranquilli. Ed invece il peggio doveva ancora arrivare. E stato qualcosa di indescrivibile, è qualcosa di tremendo, ci si rende conto di che cosa è la natura e della potenza di questa. Quello che ci ha fatto più impressione è il rumore, un rumore cupo, profondo, quasi dalle viscere della terra che è stato terribile _ ha detto ancora la settantotenne Iana Battaglia, molto provata fisicamente e psicologicamente _. Poi ha iniziato a tremare tutto. La luce è andata via, siamo rimasti al buio. Io sono riuscita ad alzarmi dal letto, ho preso la vestaglia e con mio marito ci siamo precipitati fuori: quando siamo usciti il terremoto era finito. E’ stata una questione di secondi. Noi siamo ancora vivi perchè la casa non è crollata ma è stata solo lesionata altrimenti non avremmo fatto in tempo a metterci in salvo. Ci siamo messi in auto e siamo andati in uno spiazzo. Ogni 3 minuti c’era una scossa, ci sembrava di stare in barca mentre andavamo in questo spiazzo, vicino un supermercato. Abbiamo passato la notte in auto, siamo rimasti un’altra giornata e poi siamo rientrati a Termoli. Ma tutto è stato terribile, non si può dimenticare“.

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