“Vegliano” la loro casa per due giorni. “E’ stato terribile, siamo vivi per miracolo”.
Nonostante lo schoc e l’età avanzata, i due hanno cercato di rendersi utili durante la giornata di ieri, tant’è che sono riusciti ad allestire un bivacco di fortuna con quello che restava nel loro giardino recuperando alcuni oggetti non distrutti dalle macerie. Sono riusciti a rientrare nell’appartamento per prendere gli alimenti ancora buoni e cuocerli per sfamarsi ed offrire il poco che erano riusciti a recuperare agli sfollati della loro zona.
“Noi siamo arrivati a l’Aquila da Termoli domenica pomeriggio e quella sera aveva già fatto una scossa forte. Erano le 22.30 e siamo usciti fuori perchè pensavamo che quello fosse il terremoto e siamo andati a letto molto tardi però tranquilli. Ed invece il peggio doveva ancora arrivare. E stato qualcosa di indescrivibile, è qualcosa di tremendo, ci si rende conto di che cosa è la natura e della potenza di questa. Quello che ci ha fatto più impressione è il rumore, un rumore cupo, profondo, quasi dalle viscere della terra che è stato terribile _ ha detto ancora la settantotenne Iana Battaglia, molto provata fisicamente e psicologicamente _. Poi ha iniziato a tremare tutto. La luce è andata via, siamo rimasti al buio. Io sono riuscita ad alzarmi dal letto, ho preso la vestaglia e con mio marito ci siamo precipitati fuori: quando siamo usciti il terremoto era finito. E’ stata una questione di secondi. Noi siamo ancora vivi perchè la casa non è crollata ma è stata solo lesionata altrimenti non avremmo fatto in tempo a metterci in salvo. Ci siamo messi in auto e siamo andati in uno spiazzo. Ogni 3 minuti c’era una scossa, ci sembrava di stare in barca mentre andavamo in questo spiazzo, vicino un supermercato. Abbiamo passato la notte in auto, siamo rimasti un’altra giornata e poi siamo rientrati a Termoli. Ma tutto è stato terribile, non si può dimenticare“.