SAN MARTINO IN PENSILIS _ Gli appelli a guardare quasi esclusivamente a sinistra da parte di alcuni esponenti politici come condizione prioritaria per la costruzione dell’alleanza tra le componenti di centrosinistra non mi trova d’accordo. Per definire uno schema vincente non si può prescindere, infatti, dalle origini di questo scenario politico. Quando nacque, il Partito democratico subì un travaglio per parte di molte anime, in gran parte provenienti dalla Margherita. La componente centrista fu quella che subì le lacerazioni più forti, e la conseguenza fu quella che molti esponenti lasciarono il partito per confluire in anime centriste, preferendo persino guardare a destra. Allo stesso modo è impensabile che non ci si sia accorti che lo stesso è accaduto, di riflesso, per migliaia di elettori, che non hanno creduto in un progetto che hanno valutato come troppo sbilanciato a sinistra.

Il ruolo del Pd, dunque, anche in Molise, non può prescindere dall’attenzione verso quelle forze che stanno cercando di coalizzare un’anima di centro forte e credibile. Di riflesso con quanto si sta valutando a livello nazionale, tuttavia, è necessaria l’unità per l’obiettivo più immediato, ovvero quello di sconfiggere Michele Iorio in Molise come Silvio Berlusconi in Italia.

Iorio ha ormai trasformato questa regione, stravolgendo completamente il senso della politica. Dieci anni di malgoverno rendono più che giustificabile l’unione tra diverse forze politiche. Basta con il subire passivamente il vecchio adagio per cui ci si mette insieme solo in nome di un avversario da sconfiggere. Sì, quando l’avversario ha ridotto la regione a un brandello di terra che rischia di perdere la propria autonomia unire le forze anzitutto per liberarci di una politica nefasta appannaggio di pochi non solo è giustificato e giustificabile, ma addirittura necessario. Insieme, poi, tra componenti equilibrate e rappresentative di un centrosinistra finalmente coeso e di governo, elaborare un programma che finalmente faccia delle diversità una ricchezza attraverso un percorso condiviso con la gente, espressione di tutti i valori della società.

Sono certamente d’accordo con tutti quei sistemi di elaborazione di idee e progetti che partano dall’ascolto delle reali e contingenti esigenze della società. Una società che in un momento diverso e immediatamente successivo va trasformata nel senso di una parola che attraversa tutti noi che guardiamo al centrosinistra: progressista. Moderati, certo, perché il recupero della tolleranza e dell’uguaglianza siano valori da mettere al centro di una persona protagonista nella società e per la società. Liberali, perché la modernità sia vissuta come una risorsa per ogni categoria ideale e spirituale. Insieme, come viaggiano insieme spirito e ragione, per costruire un nuovo Molise come lo immaginiamo: forte delle sue tradizioni e laboratorio per un nuovo welfare.

Francesco Totaro Vice segretario Pd Molise

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