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TERMOLI _ Il Disegno di Legge sull’università approvato alla Camera e che è in discussione al Senato non risolve in alcun modo i gravi problemi che affliggono l’Università italiana. Esso rafforza i gruppi di potere baronali, aumenta il precariato, peggiora ulteriormente i meccanismi di reclutamento e di avanzamento di carriera accentuando il localismo e riduce l’autonomia e la democrazia nell’Università.

Il governo invece di ascoltare le ragioni della protesta degli studenti, la considera come un problema di ordine pubblico. La straordinaria partecipazione alla manifestazione nazionale degli studenti, dei ricercatori e dei precari a Roma del 14 di dicembre è stata piegata a queste semplificazioni. Nel condannare fermamente la violenza messa in atto da alcuni provocatori, la FLC CGIL ribadisce che è a fianco di quei ragazzi che rivendicano pacificamente un presente e un futuro migliore, partendo dalla difesa del diritto allo studio che il Governo intende cancellare.

Deve essere garantito il diritto degli studenti, dei ricercatori e dei precari a protestare democraticamente contro il disegno di legge sull’università e le politiche del Governo che stanno distruggendo il sistema di istruzione pubblica. Contestualmente bisogna isolare e condannare ogni forma di violenza, garantendo il pacifico svolgimento delle manifestazioni. Non è tollerabile trasformare l’indignazione e la rabbia delle nuove generazioni, a causa di una condizione esistenziale emarginata, in un problema di ordine pubblico.

Le dichiarazioni di alcuni Ministri del Governo sono irresponsabili perché alimentano un clima di ulteriore tensione. Si abbia il coraggio di ascoltare le istanze di quei giovani che rivendicano il diritto allo studio. Si inverta la tendenza verso un declino del sistema di istruzione e di formazione che, se non fermato, potrebbe essere irreversibile e condannerebbe le giovani generazioni alla marginalità ed ad un futuro segnato negativamente. La FLC CGIL del Molise è vicina alle istanze degli studenti e con loro manifesta contro il tentativo di derive autoritarie insite non solo nel mancato riconoscimento del diritto all’istruzione ma anche nella manomissione dei diritti costituzionalmente garantiti, come quello di manifestare il proprio pensiero.

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3 Commenti

  1. LIBERTA
    Giusto che democraticamente una qualsiasi persona possa manifestare il suo dissenso, ma oltre che garantire la PROTESTA si deve GARANTIRE chi non la pensa allo stesso modo e vuole continuare le lezioni, non si può okkupare e impedire a chi pensa in modo diverso. Gli insegnanti che non partecipano alla manifestazione devono garantire le lezioni e non solo la presenza.
    Saluti

  2. Con questo intervento la FCL CGIL, che cerca sempre e comunque visibilità, ha perso un’ottima occasione per essere credibile. Ha detto solo cose note (critica all’attuale governo) e cose inutili (tutti sono d’accordo con il diritto di esprimere liberamente il proprio pensiero).
    A mio avviso avrebbe dovuto, per stare veramente e concretamente dalla parte degli studenti, impegnarsi fattivamente fornendo loro un servizio di ordine pronto ad intervenire contro infiltrati, provocatori e delinquenti che finiscono per diventare i veri protagonisti delle manifestazioni….
    Meno chiacchiere e più fatti!!!!!