Il Comandante del Porto Raffaele Esposito parla della definizione del Piano regolatore ed è fiducioso sul placet per ripulitura fondali che permetterà di dare nuovo impulso a collegamento con Croazia

TERMOLI _ “Il dragaggio del porto di Termoli si può e deve fare il prima possibile”. Lo ha dichiarato il Comandante della Capitaneria di Porto Raffaele Esposito impegnato nelle ultime settimane in contatti continui con il Ministero dell’Ambiente di Roma per ottenere il “placet” alla ripulitura dei fondali dello scalo termolese divenuta una necessità inderogabile per la flottiglia peschereccia locale.

“Sono state già effettuate le prime analisi di campioni prelevati dai fondali per verificare la fattibilità dello smaltimento del materiale ed ora sono in corso degli ulteriori accertamenti su due valori in particolare _ ha spiegato ancora l’autorità portuale _ ma siamo tutti fiduciosi di poter ottenere questa importante autorizzazione che avrà delle ripercussioni importanti per questa struttura e cambiera in meglio le sorti della zona”. Dopo anni di “no” del Ministro dell’Ambiente, di polemiche e di tentativi, tutti miseramente falliti, sembra ora arrivato il momento di riportare a “nuova vita” lo scalo termolese.

Ma le novità non finiscono quì. Anche il Piano regolatore del Porto è al “rush” finale. E’, infatti, in dirittura d’arrivo il documento programmatico da anni al centro di un “via-vai” continuo di cambiamenti e colpi di scena. L’ultimo “assetto” prevede lo spostamente del porto turistico nell’attuale molo di nord-est dove sono attualmente ormeggiati i pescherecci mentre le imbarcazioni dovrebbero essere trasferite nella struttura a sud del molo sud. Questa sembra l’ipotesi al vaglio degli amministratori molisani ed enti istituzionali anche se era stato previsto il contrario. Farà le valige dall’attuale sede anche il Mercato ittico previsto nello spazio noto come “triangolo”, attualmente area di parcheggio mentre i locali in fase di ristrutturazione saranno occupati da attività legate al turismo.

La sede della Capitaneria di porto resterà sostanzialmente nello stesso edificio di oggi ma subirà un ampliamento inglobando alcuni locali attigui, situati a ridosso dei cantieri “Ciarabellini”. “Salta”, invece, il porto commerciale. Verrà realizzato un molo parallelo a quello di nord-est della lunghezza di 350 metri dietro i Cantieri navali ma solo per ospitare il traffico verso la Croazia mentre pende tuttora un pesante punto interrogativo sull’interporto.

Queste, in sintesi, le linee guida del piano regolatore generale del porto affidato per la realizzazione alla ditta “Proger” di Pescara. Anche su questo, però, nulla è filato liscio in quanto è stato contestato davanti al Tar Molise l’affido dell’incarico ai professionisti pescaresi da parte della ditta “Med” ingegneria di Ferrara.

La ripulitura dei fondali dello scalo termolese darà anche nuovo impulso al “ponte” marino con le isole croate. “Il dragaggio del porto permetterà l’ingresso di navi di maggior pescaggio tra cui l’imbarcazione passeggeri e mezzi per la Croazia ora ostacolata dai fondali troppo bassi e divenuti pericolosi”.

Il Comandante del porto Raffaele Esposito ha sottolineato la possibilità di dare nuovo impulso al collegamento turistico internazionale via mare tra lo scalo termolese e le isole dirimpettaie con il dragaggio della struttura, ormai insabbiata e “bloccata” da diversi anni.

L’ultimo dragaggio dello scalo locale risale al 2001. Nel 2004 la Giunta regionale stanziò 250 mila euro per effettuare il nuovo “lifting” dei fondali ma per problemi di vario tipo tra cui i ripetuti dinieghi ministeriali allo smaltimento in mare del materiale eliminato, i lavori sono slittati di anno in fino a giungere al 2011 con la struttura praticamente “ferma al palo” da diverso tempo ormai.

Nel luglio del 2004 l’allora consigliere comunale di minoranza Monaco sollevò il problema sollecitando il Sindaco dell’epoca Di Giandomenico a sbloccare la situazione e polemizzando con i tempi lunghi dell’esecutivo molisano. Da allora ad oggi nulla di fatto è cambiato anche se negli ultimi anni sia la Regione Molise che il Comune di Termoli e le altre istituzioni locali coinvolte hanno cercato in tutti i modi di ottenere il “si” ministeriale.

Ora il Comandante del Porto ha intenzione di “smuovere le acque” per dare impulso al diporto vista la posizione strategica di Termoli, a poca distanza dalle Isole Tremiti ma anche per l’importante “ponte” con la Croazia riattivato la scorsa estate.

“Attualmente la tratta internazionale è impostata solo sul trasporto passeggeri _ ha proseguito Esposito _ ma la ripulitura dei fondali permetterà l’ormeggio dell’imbarcazione in grado di trasportare anche i mezzi e dare delle prospettive nuove non solo al progetto transfrontaliero ma anche al porto stesso ed al turismo più in generale”. L’autorità portuale punta, dunque, a risollevare le sorti economiche e turistiche del litorale molisano.

Articolo precedenteMeno furti nel 2010 e più arresti del 18%. I risultati dei Carabinieri in provincia di Campobasso
Articolo successivoPronto ricorso in Corte di Cassazione per Antonio Del Torto
Antonella Salvatore
Giornalista professionista, Direttrice di myTermoli.iT e myNews.iT e collaboratrice AnSa