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CAMPOBASSO _ Il Convegno nazionale “Migranti, Osservatorio Sud” che si è tenuto ad Ostuni il 27 e 28 ottobre è la continuazione di un percorso che intende • far conoscere il lavoro svolto dalla CGIL sui temi dell’immigrazione e dell’intercultura e discuterne • promuovere un rigoroso confronto non limitato al mondo della scuola • proporre delle soluzioni alle questioni più rilevanti relative ai diritti di cittadinanza dei migranti. Maria Citro, per la FLC CGIL Molise è intervenuta al Convegno sostenendo che dal 2008 la FLC. è impegnata sui temi dell’intercultura ed è continuamente attiva in un’indagine conoscitiva sulla presenza degli alunni con cittadinanza non italiana nelle scuole della Regione. È noto che i dati statistici segnalano sul piano nazionale un continuo incremento di alunni con cittadinanza non italiana.

Considerando l’andamento degli ultimi anni si stima l’8,5% dell’intera popolazione scolastica nell’anno scolastico 2011/2012, vale a dire 750.000 alunni, una cifra che potrebbe avvicinarsi a un milione nell’arco di cinque anni. Nel Molise, invece, in base a ultimi dati forniti dall’USR e dalle scuole, l’incidenza degli alunni stranieri è quasi del 3%, cioè 1.226 alunni su un totale di 43.412 nell’anno scolastico 2010/2011, presenti prevalentemente nella scuola primaria (462 alunni) e a seguire nella secondaria di II grado (285 alunni), nella secondaria di I grado (275 alunni) e nella scuola dell’infanzia (204). Di questi 109 appartengono alla seconda generazione, sempre in maggioranza nella scuola primaria (76 alunni) e solo 99 sono considerati di recente immigrazione, ancora una volta presenti in particolare nella scuola primaria (65 alunni). Nella regione Molise, a lungo terra di emigrazione, il fenomeno dell’immigrazione – soprattutto da Romania, Albania, Marocco, Ucraina e Polonia – ha avuto luogo in tempi più recenti rispetto ad altre regioni, ma si è intensificato negli ultimi anni. Gli immigrati residenti superano gli 8.000 nel 2010 per arrivare a 8929 nel 2011 (dati Istat), con una variazione percentuale che cresce del 10%. Il progressivo aumento del numero di alunni stranieri nelle scuole della Regione ha portato molte istituzioni scolastiche a chiedere finanziamenti per progetti relativi alle aree a rischio e a forte processo immigratorio (art. 9 CCNL).

I progetti non hanno più come obiettivo principale l’insegnamento della lingua italiana. Alunni con scarse competenze linguistiche ci sono e i corsi di L2 sono senza dubbio importanti, ma molto importanti sono le ore trascorse nel gruppo classe, all’interno del quale accogliere la diversità ed insegnare che se l’identità viene scritta in un passaporto, non si può considerare un peccato l’essere stati registrati in un certo modo. Tuttavia è difficile mantenere l’offerta formativa a livelli dignitosi e garantire accoglienza a seguito di una politica di devastazione della scuola pubblica della quale conosciamo bene le conseguenze. Alle quotidiane difficoltà che incontra il personale della scuola si affiancano quelle di chi è impegnato ad assicurare la sopravvivenza e a garantire, pur temporaneamente, una vita dignitosa nei centri di accoglienza della Regione.. Grazie quindi all’impegno di molti, da più parti si cerca di abbattere le illusioni che il governo sta costruendo così che la democrazia, insieme alla tutela dei diritti, non si trasformi in un semplice spettacolo. E l’integrazione sia una risorsa anche per la scuola pubblica molisana. 

2011 FLC CGIL MOLISE

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