Promesse da marinaio, come ben sanno i larinesi che, diversamente da quelli che provano ad informarli per deviarli dalla questione, hanno capito tutto della situazione dell’ospedale. Iorio incautamente lo aveva già annunciato in campagna elettorale a sostegno dell’amico Giardino e con a fianco la tanto onorevole De Camillis: “l’Ospedale Vietri diventerà il fiore all’occhiello della sanità molisana”! Poi ci ha ripensato ed è arrivata la delibera 1261 e tutti i provvedimenti consequenziali di quell’altro campione dell’ex direttore generale Sergio Florio e del suo vice Percopo – oggi direttore generale – che hanno sconfessato quelle bugie da inganno elettorale. Però, Giardino e Quici – benchè anche operatori sanitari – fedeli al silenzio chiesto e ottenuto sulla vicenda sanità dall’amico Michele, in tutti questi mesi hanno messo a tacere ogni serio tentativo di discussione in consiglio comunale per costringere gli amici della filiera a prendere posizione e dire chiaramente di che morte deve morire il Vietri; Così Iorio non vi è giorno che passi che non rassicuri gli amici di Venafro e Agnone, ma non gli amici di Larino, con i quali non c’è neanche bisogno di un incontro per raccontare ulteriori bugie. Infatti a Larino ci sono amici fidati ed è per questo che non ha bisogno di rispondere alle lettere di invito inviate da mesi da Giardino. Ma, si sa, sono sceneggiate utili a far incantare i pochi creduloni rimasti.
Non è un caso, invece, che la sub-commissario Mastrobuono, inavvicinabile dalla politica, si concede volentieri ai Comitati in difesa dei diversi ospedali e non piuttosto confrontarsi pubblicamente con le istituzioni ai diversi livelli e con lo stesso Iorio. Tra i compiti assegnati a qualsiasi commissario c’è anche quello di “calmierare” la piazza con qualsivoglia promessa. Giusto il tempo di portare a termine il suo mandato e poi…. “chi si è visto si è visto”! Per questo e altre cose non meno gravi, come la situazione dei reparti che Larino Viva ha denunciato ancora la settimana scorsa, l’invito a Quici di dimettersi ed a Giardino a ritirargli la delega se il suo vice non lo fa.