ConsiglioTunnelTERMOLI – Da quando l’amministrazione Sbrocca governa questa città, abbiamo collezionato “figurine” che rappresentano la più totale mediocrità e superficialità politica ed istituzionale di sempre, o meglio così credevamo… In effetti ieri è accaduto qualcosa di ben più grave, qualcosa che va oltre il concetto di politica e di rappresentanza istituzionale: l’impossibilità di poter esprimersi liberamente, la mancanza di riportare la voce dei cittadini in assise civica; in altre parole: la totale assenza di DEMOCRAZIA.

Vogliamo ricordare, così a titolo informativo che tale concetto è riportato e scritto all’art. 1 della nostra Costituzione: “Lo stato Italiano è democratico e la sovranità appartiene al popolo.” Evidentemente questa nozione dovrebbe essere rispolverata da chi, ieri, con palese violazione di legge e regolamenti dell’attività amministrativa, ha ben pensato di “sabotare” tale concetto e di offendere pubblicamente tutti coloro i quali erano o non erano in consiglio comunale per ottenere risposte in merito alla realizzazione di opere faraoniche stile Dubai (il famoso e indiscusso tunnel). Si perché in effetti “il buco” è proprio indiscusso!

Facciamo un passo indietro e cerchiamo di spiegare ai cittadini Termolesi cosa è successo in pochissimi passaggi:

1– Il cons. Di Brino insieme ad altri cons. di minoranza in data 28 gennaio 2016 chiedevano la convocazione del Consiglio Comunale per l’iscrizione di un unico punto all’ordine del giorno (odg): “Mozione prot. 4514″ del 20.01.2016: realizzazione del tunnel di collegamento porto/lungomare Nord di Termoli”. La Presidente del Consiglio Comunale (Avv. Manuela Vigilante) l’8 febbraio 2016 convoca per il 10 febbraio la Conferenza dei Capigruppo;

2– Nella seduta della Conferenza dei Capigruppo del 10 febbraio 2016, la Presidente fissava per il 17 febbraio 2016 la data del c.c. ed iscriveva all’odg la mozione (punto 1) insieme alla nomina dei componenti della commissione referendaria (punto 2);

3– Il 17 febbraio 2016, dopo la votazione dei componenti della commissione referendaria, si passa alla discussione della “mozione prot. 4514” per la quale era stato chiesto e convocato il c.c. Qui prende la parola il cons. di maggioranza Timoteo Fabrizio (l’UDCino che fece cadere l’amministrazione Di Brino tradendo il mandato degli elettori), il quale chiede di non discutere la mozione invocando l’art. 87 del regolamento consiliare, motivando la richiesta con il fatto che il contenuto della mozione avrebbe in qualche modo inficiato la procedura di gara relativa al Project Financing di aggiudicazione dei lavori di realizzazione del Tunnel e chiedendo alla Presidente di mettere a votazione la sua richiesta;

4– Il cons. Di Brino invitava la Vigilante a non porre a votazione in quanto priva di motivazione, visto che le mozioni esercitano un indirizzo politico e non interferiscono giuridicamente sulle procedure della struttura amministrativa, né possono portare turbativa nel corso delle gare di appalto, così come erroneamente sostenuto dal cons. Fabrizio.

Da qui in poi è andata in onda una delle più vergognose pellicole dell’arroganza del potere, quasi paragonabile ai primi tempi di dittatura fascista. Il livello di barbarie raggiunto da questo consiglio, ed in particolar modo dalla sinistra pseudointellettuale, fa sbiancare qualunque repubblica delle banane, guidata da improponibili ed improbabili dittatori africani; non ce ne vogliano quegli stati antidemocratici che sicuramente non si permettono di dare lezioni morali al mondo intero, ma che sicuramente fanno gli affari propri con allegra indifferenza.

Ieri l’ineffabile maggioranza di centrosinistra, sempre certa di essere la paladina della democrazia e della trasparenza, così come gli stessi componenti hanno più volte dichiarato in campagna elettorale di voler essere e di agire una volta vinte le elezioni, ha imposto un’azione di forza, un po’ come succede in Parlamento con Renzi quando c’è qualcosa che non va o che potrebbe non andare come deve andare (perdonate il giro di parole), andando a discapito del concetto di democrazia e diritto di parola, sancito sempre e comunque dalla nostra Costituzione.
Nonostante gli inviti e le esortazioni (anche fuori microfono) giunte anche da altri cons. comunali di minoranza, la Presidente ha tentato inopinatamente di porre in votazione la mozione d’ordine del cons. Timoteo Fabrizio, scatenando una incontrollabile bagarre che ha richiesto perfino l’intervento delle forze dell’ordine.

Al di là delle figuracce politiche ed istituzionali che quest’amministrazione continua a fare da due anni a questa parte, la votazione di ieri in c.c. potrebbe costituire un pericolosissimo precedente, che, in futuro, “autorizzerà” la maggioranza a vietare senza giustificate motivazioni la democratica espressione delle prerogative della minoranza, mettendo in tal modo a grave rischio la credibilità e l’imparzialità del ruolo e della figura istituzione della Presidente del Consiglio che, ricordiamo, dovrebbe essere super partes!

Nonostante la numerosa partecipazione dei termolesi, quest’amministrazione l’ha fatta davvero grossa: un vero e proprio pasticcio, una incredibile mancanza di trasparenza e soprattutto un concetto di democrazia molto strano, quasi inesistente tra i banchi della maggioranza; infatti non ancora riusciamo a capire cosa c’è realmente alla base di una così brutale dimostrazione di forza, sia politica, che fisica. Si, anche fisica, perché pare che il cons. Paolo Marinucci abbia addirittura subito un’aggressione fisica, “colpevole” di aver chiesto come mai la mozione in questione non potesse essere discussa!

Crediamo fortemente nel concetto di democrazia diretta e, pertanto non ci fermeremo qui, e soprattutto non crediamo assolutamente che tale comportamento oltraggioso sia ammesso nei prossimi consigli comunali.ù

NCD Termoli

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3 Commenti

  1. Era tutto già previsto!
    Ero presente al consiglio ( cosa in quasi 60 anni non avevo mai fatto) e debbo dire che come da titolo la giostra era stata tutta organizzata. Tanto è vero che all’inizio del c.c. non ricordo quale consigliori della maggioranza ha chiesto ed ottenuto la discussione del 2° punto Odg come primo punto. Una volta passata l’elezione dei rappresentanti della commissione referendaria, sono passati all’azione. O sbaglio?????

  2. Di Brino gladiatore,
    Era già tutto scritto, lo dimostra:
    1) la richiesta dell’inversione dell’ordine del giorno;
    2)il consigliere Fabrizio (mai prima aveva fatto un intervento) che trovava difficoltà a leggere quello che altri avevano confezionato;
    3)l’assenza di Remo Di Giandomenico e l’uscita, appena nominata la commissione per il referendum, di Francesco Roberti; ormai finta minoranza in appoggio alla maggioranza: Di Giandomenico in rappresentanza di Frattura, Roberti in rappresentanza di Facciolla;
    4)il resto della fumosa e silenziosa minoranza quasi giocasse a briscola a denari quanto invece era a spade;
    Ciò ha consentito il consigliere De Michele a fare il suo solito spettacolino, e a far apparire il Di Brino come un gladiatore.
    Questo teatrino da avanspettacolo ha dimostrato che Termoli e i Termolesi sono messi proprio male.