myNews.iT - Per spazio Pubblicitario chiama il 393.5496623 “Elezioni
CAMPOMARINO _ La dura battaglia in Aula dell’Italia dei Valori sul decreto Bondi qualche risultato lo ha portato. Dopo 37 ore di seduta, passa il decreto legge sulle fondazioni liriche. L’ostruzionismo duro dell’IDV raccoglie le richieste dei lavoratori del settore che subirà drastici tagli e riduzioni. “il ricorso ad un provvedimento d’urgenza – commenta l’on Di Giuseppe – è assolutamente deprecabile poiché di una riforma c’era bisogno, ma di certo questa andava condivisa, concertata e soprattutto doveva essere espressione del Parlamento e non solo di logiche economiche e di convenienza da parte del Governo. Un decreto questo che, come al solito, favorisce il precariato degli organici e che invece dovrebbe valorizzare un settore, quello della lirica, fiore all’occhiello, punto di forza e vanto del nostro Paese in tutto il mondo”.

Bondi fa salvi i soprintendenti e affossa i lavoratori per far quadrare i bilanci delle Fondazioni. I lavoratori anzichè essere considerati la forza primaria della produzione, vengono considerati come l’unico problema del dissesto in cui versano molte fondazioni; nessuna soluzione è stata proposta né nel testo del decreto per ovviare agli sprechi connessi ai costi esorbitanti di molte produzioni né per i compensi sostanziosi degli amministratori. L’investimento sulla cultura significa anche stimolare la crescita lavorativa di un comparto altamente specialistico come è quello delle fondazioni lirico-sinfoniche, favorire lo sviluppo e la tenuta del settore, sostenere e valorizzare il sapere e la capacità dei giovani artisti del futuro.”

La lunga maratona notturna dunque qualche risultato lo ha sortito e l’IDV, con l’ordine del giorno a mia firma, – conclude la Di Giuseppe – porta a casa per i lavoratori, l’impegno del Governo affinché siano introdotti strumenti che garantiscano l’efficienza e la funzionalità degli organismi di controllo preposti alle Fondazioni anziché limitare le opportunità occupazionali in questo settore. Se così non sarà infatti, si andrà inesorabilmente all’annullamento della forza del teatro e della musica dal vivo che – come ho già detto – ha sempre recitato una parte importantissima nello sviluppo della cultura del Paese”.

Articolo precedenteA Casacalenda la quinta giornata della solidarietà con cure per i bimbi bosniaci
Articolo successivoFermo biologico: l’Assessore Cavaliere scrive a Ministero per cercare mediazione