VENAFRO _ Si concludono oggi i lavori della Delegazione organizzata dalla Commissione Controllo di Bilanci del Parlamento europeo. Tre giorni di incontri intensi che hanno impegnato una ristretta rappresentanza di parlamentari provenienti da sette Paesi diversi e delegati dei vari Gruppi politici presenti in seno al massimo consesso assembleare comunitario, al fine di approfondire la gestione dei fondi europei da parte delle Regioni italiane, specie quelle del Mezzogiorno.

Dopo aver incontrato il Ministro Fitto, autorevoli esponenti della Guardia di Finanza ed i Presidenti delle Giunte Regionali di Campania e Abruzzo Caldoro e Chiodi, la Delegazione incontrerà oggi alcuni rappresentanti governativi del Ministero dell´economia e delle finanze italiano. “Gli incontri effettuati in questi giorni – ha commentato l´On. Aldo Patriciello – raccontano di un Mezzogiorno che in questi venti anni di gestione di Fondi europei di sviluppo regionale ha collezionato purtroppo occasioni perdute, impegni non mantenuti, programmazioni velleitarie e interventi spesso rispondenti a logiche clientelari e localistiche”. “In numerosi regioni, così come emerso dalla Relazione speciale della Corte dei Conti, ha continuato Patriciello, non sono stati raggiunti standard di efficacia dei programmi a causa della sudditanza dei dirigenti pubblici al potere politico e a causa del fatto che a tre anni dall´inizio dei POR 2007-2013 le Regioni italiane siano ancora occupate nella costruzione di complesse architetture istituzionali ed organizzative e in attività propedeutiche all´individuazione e selezione dei progetti, con il rischio di riproporre l´esperienza negativa del ciclo di programmazione 2000-2006″.

“Spiace rimarcare come nel nostro Molise, dove la continuità politica del governo regionale avrebbe dovuto facilitare la programmazione nell´ambito dei POR, al 30 giugno 2010 per quanto concerne il FESR 2007/2013 siano state impegnate l´8,20% delle risorse (a fronte di una media nazionale del 23,35%) e siano state spese il 6,98% delle risorse (a fronte di una media nazionale del 12,50%) cosa che rende la nostra Regione (se si esclude l´Abruzzo le cui difficoltà di spese sono riconducibili alle note vicende sismiche) fanalino di coda a livello nazionale” “Il settennio di programmazione in corso rischia di essere l´ultimo treno comunitario in favore della nostra Regione. Occorre operare sinergicamente tra i vari livelli istituzionali in modo celere ed efficace per realizzare investimenti in materia di infrastrutturazione del territorio, di sostegno alle imprese, di interventi nel campo sociale, di attivita’ nel settore dell’innovazione tecnologica che sappiano permettere al nostro Molise di invertire i dati macroeconomici allarmanti che erano stati messi in evidenza dalle recenti pubblicazioni della Banca d´Italia e dello Svimez.”

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