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TERMOLI _ Nel giro di qualche mese la proposta di legge del consigliere Adelmo Berardo è stata licenziata in Commissione Ambiente e approvata in Consiglio Regionale. Raramente dall’inizio della legislatura un provvedimento è stato definito così rapidamente e senza alcuna audizione con associazioni, sindacati e imprese. La resistenza opposta dalle organizzazioni agricole e degli ambientalisti è stata preziosa per ottenere l’approvazione di alcuni emendamenti che hanno limitato i danni senza riuscire a correggere l’impianto della legge. La Minoranza in Consiglio Regionale ha retto l’urto di uno scontro aspro con compattezza e determinazione ricorrendo a tutti gli strumenti statutari disponibili. Alla fine hanno vinto le Multinazionali del Vento che potranno disporre a proprio piacimento della nostra terra. Le gravi dichiarazioni dell’Assessore Marinelli finite all’attenzione della Magistratura non hanno fermato una Maggioranza militarizzata dal Presidente Iorio che ha seguito i lavori fino al varo della legge avvenuta a notte inoltrata. Non si è compreso perché la Regione Molise non si è costituita a difesa della legge 15/2008 davanti la Corte Costituzionale né perché non si è voluto attendere il pronunciamento della Consulta prima di tornare sull’articolato e sulle linee guida. Non si è capito perché una Regione alle prese con gravi problemi sociali, vertenze aperte e difficoltà crescenti nel settore sanitario si sia bloccata per giorni su un tema quale l’eolico che nessuno sollevava tranne gli imprenditori direttamente interessati. Chi ha voluto rendere vana la sentenza della Corte Costituzionale ? Cosa si nasconde dietro questo provvedimento ?

A chi giova un Molise disseminato da migliaia di torri alte 120 metri ? Chi ci guadagna in questa scelta viste le proteste inascoltate dei coltivatori diretti ? Perché il Molise deve essere sacrificato sull’altare del profitto che realizzeranno società campane o milanesi senza alcun ritorno occupazionale significativo ? Su questi temi continueremo la mobilitazione in tutte le sedi invitando tutte le forze sociali, culturali e economiche locali a intensificare la lotta contro una legge vergogna. Se il Molise si ribella la legge possiamo cancellarla, riscriverla o abrogarla. Diamoci da fare non fermiamoci con le petizioni, i ricorsi, gli esposti, le assemblee popolari e le manifestazioni perché con un sussulto di orgoglio possiamo riprenderci in mano il futuro della nostra terra !

                                                                                                                                                       Michele Petraroia

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