La facilita’ di esecuzione della procedura consente l’attuazione anche in anestesia locale o spinale (in alternativa all’anestesia generale) garantendo un assoluto livello di sicurezza per il paziente e riducendo notevolemente i tempi di esposizione radiologica dell’operatore. E’ una tecnica indicata nei pazienti con crolli vertebrali da trauma che necessitano di una ristrutturazione vertebrale per un’adeguata stabilizzazione del rachide. Anche le frequenti fratture vertebrali in soggetti anziani osteoporotici possono essere trattati con tale tecnica.
L’intervento verra’ effettuato il 20 febbraio presso l’UOC di Radiologia , diretta dal dott.Roberto Camperchioli, dall’operatore dott. Biagio Apollonio in collaborazione con il dott. Fortunato Saracino dell’equipe ortopedica del S.Timoteo diretta dal dr. Roberto Regnoli, coadiuvati dal tecnico statunitense Thomas Richardson. Tale procedura interventistica permette di alleviare il dolore di quei pazienti sofferenti per crollo vertebrale, riparando il segmento fratturato in poco tempo, senza procedure anestesiologiche totali e, soprattutto, con una tecnica interventistica-chirurgica mini invasiva che permette al paziente di potersi alzare e deambulare senza dolore a solo ventiquattro ore dall’intervento. E’ una tecnica interventistica d’avanguardia che va a potenziare le procedure utilizzate per rispondere alla richiesta di cure di pazienti con osteoporosi. A tal fine ricordiamo che l’osteoporosi è “un’epidemia silenziosa”, un problema globale in continuo aumento che colpisce oltre 75 milioni di persone in Europa, Giappone ed Usa.
Essa è caratterizzata dalla perdita progressiva di massa ossea e da alterazioni della microarchitettura che innalzano il rischio di fratture ossee. Tale patologia si sviluppa ulteriormente in soggetti che subiscono variazioni di complessi sistemi endocrini in relazione a fenomeni come la menopausa e l’invecchiamento, interagendo con cause ambientali, quali abitudini dietetiche, attività fisica, fumo, alcool. Tale procedura di vertebroplastica, è poco invasiva (consiste nell’introduzione di una ago metallico nella vertebra di una paziente sveglio, in decubito supino) , rapida, relativamente priva di complicanze, poco costosa (rientra nei DRG del SSN) .