TERMOLI _ Dire ‘promozione culturale’, proporre un programma anche modesto di iniziative culturali in un Comune grande come Termoli non è semplice, soprattutto perché si pone il problema di finanziamenti e risorse. I Comuni normalmente si muovono su due fronti: mettere in cantiere progetti e iniziative proprie e selezionare e sostenere attività di istituzioni e associazioni locali. I due ambiti necessitano di una reciproca complementarietà e integrazione per evitare sovrapposizioni, e contrasti; questo esige che comunque un’amministrazione abbia una sua visione culturale da proporre alla città, cioè un progetto di ampio respiro nel settore-cultura da mettere in campo. Per questo, accanto alle indispensabili risorse finanziarie, servono anche strutture e personale preparato. Non è materia d’improvvisazione, né da delegare secondo manuali di spartizioni di incarichi per meriti politico-elettorali. Una politica culturale è sempre una politica coraggiosa, perché richiede a volte scelte impopolari, privilegiare capitoli spese a scapito di altri.
Essa non riguarda poi solamente il mondo giovanile, come spesso si crede, ma tutte le fasce d’età; la cultura è un bene per tutti, non per pochi, né per elités intellettuali o per pochi addetti ai lavori. Deve tener presente diverse sensibilità e non può limitarsi a sviluppare un segmento, tralasciando altri ugualmente meritevoli di attenzione. Da questo punto di vista, ogni comunità possiede risorse culturali e intellettuali in tutti i settori che chiedono di esse valorizzate, sostenute, secondo il principio di sussidiarietà, e, come è ovvio, secondo gli indirizzi programmatici della stessa amministrazione.

É fuori di dubbio che le istituzioni educative, le scuole di ogni ordine e grado, presenti sul territorio vadano coinvolte nel loro specifico ruolo e incoraggiate nel proporre progetti per tutta la città ed eventualmente supportate in iniziative con altri istituti o realtà culturali nazionali e internazionali perché la cultura di una comunità è per sua natura corsia preferenziale per i rapporti con altri paesi, e con altre culture; il confronto culturale è quanto mai oggi richiesto e auspicabile, specie per le nuove generazioni perché fattore di crescita e sviluppo di potenzialità che resterebbe mortificate.

Sul piano culturale Termoli ha buone opportunità, che vanno sfruttate più di quanto sia stato già fatto in passato e in continuità con iniziative già intraprese. La sua vantaggiosa posizione geografica è una possibilità concreta di apertura culturale con l’altra sponda dell’Adriatico e se si svilupperanno infrastrutture e trasporti la cultura non mancherà di essere il primo fattore di scambio, come è sempre accaduto nel passato; la cultura viaggia con le merci e le persone. L’alta concentrazione di popolazione scolastica proveniente dai centri limitrofi favorisce l’attenzione e proposte culturali per il mondo giovanile di tutto il bassomolise.

La storia e l’arte di Termoli, il folklore, sono occasioni di dialogo con istituzioni culturali di alto livello, la tradizione enogastronomica, il mare e le sue ricchezze altri ambiti che si prestano ad attività di promozione culturale. A queste semplici indicazioni se ne possono aggiungere tante altre, ma sarà urgente a nostro modesto avviso individuare una singolarità, una specificità in cui e grazie alla quale distinguersi. Immaginiamo una promozione e programmazione culturale fatta non solo di eventi o di manifestazioni estemporanee e sporadiche (tutte concentrate nel breve periodo estivo), che possono sì affascinare folle enormi ma restano circoscritte; occorre invece un’idea che sia un percorso nel tempo capace di essere un forte catalizzatore anche nel panorama culturale italiano, accanto al premio-Termoli, legato alla Galleria civica con il suo ricchissimo patrimonio artistico che certamente va valorizzato perché può essere fonte di entrate per le casse comunali.

Infine, magari si riuscisse a fare cassa con le attività culturali, come avviene in tanti altri comuni, almeno per finanziare la gestione degli indispensabili spazi culturali: parco, teatro, cinema, biblioteche, galleria, auditorium. Sarà un compito arduo ma crediamo entusiasmante per amministratori sinceramente appassionati.

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3 Commenti

  1. cultura
    è tanto Vero quello che scrive Don Marcello quando parla di …”indispensabili risorse finanziarie” per fare decollare un programma culturale che abbia una sua dignità…..quanto necessario che ci si renda conto, con i numeri, di quelle che sono le risorse sinora destinate alla cultura ed al turismo: ” il bilancio di previsione del Comune di Termoli relativo all’esercizio 2007 evidenzia un forecast per la Cultura e politiche giovanili di Eur 387,5 k mentre per il Turismo di Eur 167 k….. a fronte di Entrate complessive previste 54.516 k. Volendo rapportarle …stiamo parlando di un’incidenza dell’1,01% sul totale dell’entrate comunali previste. (fonte sito ufficiale del Comune di Termoli). ….ed allora….. a chi avrà l’onere e l’onore di governare la ns. città… chiediamo di invertire la rotta…. si provi, almeno per una volta, ad incrementare questa percentuale…. !!! e chissà…. una città che si dice Turistica …forse… lo diventerà davvero!!!! cordialità

  2. Belle parole
    Belle parole, però poi si fanno i conti con una popolazione refrattaria, che vuole solo vedere il “divo” del momento e non ha alcuna voglia di compiere un percorso riflessivo. Se non ci fossero i turisti estivi, paradossalmente più interessati della popolazione residente alle numerose iniziative proposte dai volontari delle varie associazioni termolesi, si potrebbe anche andare a casa tutti. I nostri giovani pensano solo a sfasciarsi di alcool in fondo al corso, per poi devastare gli arredi urbani ed il verde pubblico. Niente contro una sana pelle, di tanto in tanto, ma è possibile che l’orizzonte del week-end sia solo quello? Tristessa (alla brasiliana)……