TERMOLI _ Il proliferare di liste e di candidati in corsa per il prossimo rinnovo del Consiglio Comunale della nostra città impone una debita considerazione. Lo sforzo profuso da tutti i partiti e da tutti i movimenti civici, non so quantificare fino in che misura riuscito, di “imporre” l’ingresso nelle liste di soggetti che garantiscano una propria irreprensibilità morale e la caratura di profili scevri da imposizioni o commistioni con vicende personali a dir poco discutibili se non addirittura sconvenienti, deve porci e deve, necessariamente ed irrinunciabilmente, porre il corpo elettorale della nostra città nella condizione di assumere con giudizio e ponderazione la scelta degli uomini migliori. Termoli non ha bisogno né di predicatori, né di moralisti, ma nel contempo è nelle condizioni di porre al bando, con il consenso elettorale, commistori, improvvisatori e soggetti in qualche modo inclini alle logiche del più forte ed ai dettami dei centri di potere.
Al contrario, sono da salutare con compiacimento i tanti giovani che con coraggio hanno scelto di porsi in discussione e di vivere un’esperienza nuova che li porti a socialmente misurarsi, certo in funzione di una propria maturazione e perché no, nell’auspicio dei tanti, di vedersi premiati. Termoli ha bisogno di libertà e di uomini onesti “liberi” e “forti”: liberi delle proprie idee e nella sanità della propria moralità, forti del proprio coraggio di porsi in discussione e di amare, onorare e servire il bene comune. Termoli ha bisogno di una nuova classe dirigente, che finalmente trovi spazio non perché concesso dall’alto – accadrebbe con estrema difficoltà- ma perché imposta da una scelta di popolo, scelta voluta, scelta auspicata da un consenso maturo e responsabile.

Termoli ha bisogno di uomini politici che sappiano riconsegnarle il giusto ruolo di protagonista del territorio sia in Basso Molise che in funzione dell’interera area regionale. La frammentazione eccessiva del voto, che il così elevato numero di candidati rischia di realizzare, non certo pone le giuste basi a questa prospettiva, tuttavia anche questa è libertà ed espressione di democrazia, per cui, non resta che rimettere alla intelligenza e alla ponderazione della nostra gente la scelta. Una scelta che ponga nelle condizioni Termoli di rialzarsi dal suo torpore, di guardare con obiettività alla sua condizione attuale, di agire con fermezza per porre in essere le migliori strategie operative di governo, utili a raggiungere la giusta condizione per garantirle benessere, serenità e fiducia nel suo futuro.

In questo senso, la competizione elettorale delle prossime settimane ha bisogno dell’umiltà del confronto e della lealtà dei protagonisti, certo con la giusta tensione ma nella massima espressione della correttezza. I diversi tentativi di denigrazione, in verità già posti in essere, non sono utili ad incrementare il proprio consenso perché la gente sa leggere e valutare sia chi la denigrazione la pone in essere sia chi la subisce inconsapevolmente. Termoli ha bisogno di serietà e di uomini veri e irreprensibili. Allora, con serena consapevolezza e con la giusta accortezza scegliamo il meglio. Buona riflessione e buona campagna elettorale a tutti.

Michele Cocomazzi Segretario UDC di Termoli

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9 Commenti

  1. Se non sbaglio il vostro partito ha un ben noto rappresentante termolese in consiglio regionale,voi parlate tanto di rilanciare il Basso Molise, con interventi volti a far crescere l’economia della nostra zona, ma la domanda che pongo è una sola: se non c’è riuscito il vostro rappresentante in consiglio regionale a convogliare risorse nella nostra zona, ma è solo stato bravo ad approvare i piani del presidente della regione, perchè dovremmo fidarci di voi? Perchè dovremmo votare chi è riuscito a farci pagare i ticket sanitari più alti d’Italia? perchè dovremmo votare chi è riuscito a farci avere le addizionali regionali sulle imposte produttive più alte d’italia. perchè dovremmo votare l’ennesimo avvocato al consiglio comunale? Più che un consiglio comunale si prefigge uno studio legale….

  2. coco
    ma sto COCOMAZZI NON è QUELLO CHE HA ACCETTATO L’ASSESSORATO CON REMO DI GIANDOMENICO POCO PRIMA CHE SI DIMETTEVA IL GRANDE REMO?
    PERCHE’ HA ACCETTATO L’ASSESSORATO, PER IL PRESTIGIO