TERMOLI _ La conosce in chat sul sito Badoo, la frequenta per alcuni mesi poi la richiesta, inaspettata, della ragazza di Montenero di Bisaccia di troncare quella relazione amorosa divenuta inadeguata con un uomo di 20 anni più vecchio. Una decisione mai accettata fino in fondo da G.G., quarantacinquenne di Manfredonia, consulente commerciale. L’uomo reagisce con estrema violenza ai ripetuti “no” della sua “lei” a continuare il rapporto d’amore. E così a distanza di 4-5 mesi la relazione amorosa nata in chat, si chiude on-line. A quel punto inizia l’incubo ed il tormento per la studentessa ventenne di Montenero di Bisaccia.

L’uomo oltre a telefonare in continuazione ed a minacciarla ripetutamente, è arrivato persino a pubblicare foto intime della giovane scattate durante i loro incontri, su Facebook. Nel Social Network G.G. realizza un profilo fasullo della ex con le sue foto imbarazzanti. Attraverso lo spazio web, la giovane risultava invitare utenti a conoscerla. Una situazione che ha fatto precipitare nello sconforto più assoluto la ragazza, tranquilla studetessa. 

Il fortissimo stess psicologico  subìto, le ha determinato un esaurimento nervoso e grossi problemi tanto da costringerla a rivolgersi ad uno specialista dove è in cura.

La Polizia di Stato, nel frattempo, è riuscita ad arrestate lo “stalker” di Manfredonia rinchiuso nel carcere di Foggia su ordinanza di custodia cautelare del Gip di Larino su richiesta del Pm Marcantonio.

A denunciare al vice Questore di Termoli, Maria Santoli il molestatore, è stata la stessa studentessa montenerese lo scorso mese di gennaio la quale, in un momento di coraggio e temendo il peggio se avesse proseguito con il silenzio, si è recata personalmente in Commissariato. Immediate le indagini che hanno portato all’arresto dell’uomo.

“E’ sicuramente una brutta storia _ ha dichiarato Maria Santoli nel corso della Conferenza stampa di oggi _ che fortunatamente è finita. Invitiamo a denunciare subito simili situazioni perchè è l’unico modo per dire veramente basta a queste vicende. Il caso odierno indica come i social network e le chat possono diventare pericolose ed armi di ricatto”.

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