CAMPOBASSO _ Nel corso dell’incontro convocato dall’assessorato regionale al Lavoro lo scorso 10 agosto, probabilmente è stata decretata la morte del Progetto MEF. La causa: il mancato pagamento dei canoni di gestione alla Q.E.I. srl (impresa appaltatrice) da parte di Molise Dati (ente appaltante). Per la Fiom-Cgil la Regione e Molise Dati (società in-house e quindi esecutrice della Regione) sono i responsabili della perdita del lavoro per 14 dipendenti della Q.E.I. e del danno economico per la Regione stessa relativamente all’investimento iniziale di circa 4 milioni di euro e per il mancato risparmio, a causa della mancata attivazione del Progetto MEF, per le casse regionali, di circa 8 milioni di euro all’anno sulla spesa farmaceutica regionale. In aggiunta la Regione Molise sarà responsabile di un ingente danno erariale allorquando il giudice decreterà l’inadempienza contrattuale di Molise Dati; la Regione sarà costretta a pagare i canoni alla Q.E.I. senza aver in alcun modo potuto raggiungere l’obiettivo del Progetto MEF: la riduzione della spesa farmaceutica territoriale.

Per la Fiom-Cgil la condotta tenuta da Molise Dati e dalla Giunta regionale, ad esclusione dell’assessore Fusco Perrella che si è sempre adoperata per la salvaguardia dell’occupazione, è vergognosa e fallimentare. Si è voluto colpire i lavoratori e i cittadini molisani forse per salvaguardare gli interessi della categoria dei farmacisti con il loro bacino di voti. Ancora una volta il Governo regionale sacrifica gli interessi comuni per garantirsi quel facile consenso utile per la prossima rielezione alla guida della Regione Molise. La stessa Regione che ha fortemente voluto il Progetto MEF a seguito di un protocollo d’intesa siglato con il Ministero dell’Economia e Finanza nel 2005 al fine di arginare la spesa farmaceutica territoriale ora lo vuole sotterrare senza avere mai il coraggio di dimostrarne le ragioni. Per la terza volta in due mesi i vertici di Molise Dati decidono di non partecipare agli incontri convocati dall’assessorato regionale al Lavoro, tavoli che sarebbero stati utili per trovare le soluzioni ai problemi e per evitare i licenziamenti. Purtroppo l’ennesimo buco nell’acqua si è avuto lo scorso 10 agosto con l’assenza al tavolo del responsabile di Molise Dati che avrebbe dovuto esporre alla Q.E.I. una transazione utile alla risoluzione del contenzioso in essere e garantire così il pagamento delle spettanza dei lavoratori (l’ultima mensilità percepita è quella di dicembre 2010) e magari la ripresa delle attività. Nel corso dell’incontro l’assessore Fusco Perrella ha chiesto la revoca dei licenziamenti al fine di prorogare la Cassa integrazione ordinaria scaduta il 6 agosto o in alternativa l’accesso alla Cassa integrazione in deroga.

Una Cigo, quella scaduta il 6 agosto, che ancora non ha prodotto il pagamento delle integrazioni salariali ai lavoratori poiché inspiegabilmente l’INPS di Campobasso ha inteso rinviare l’esame dell’istanza a settembre nonostante il parere favorevole dell’INPS di Roma. In sintesi i lavoratori oltre ai licenziamenti e alla mancata retribuzione delle mensilità da parte dell’azienda lamentano anche il mancato pagamento delle settimane di Cigo. Da parte sua la Fiom-Cgil ha chiesto all’azienda la revoca dei licenziamenti e alla Regione di impegnarsi a far rispettare a Molise Dati l’accordo del 28 febbraio 2011 che prevedeva l’erogazione alla Q.E.I. della somma di 600.000 euro per garantire i livelli occupazionali quale acconto sulle prestazioni contrattuali rese dall’azienda. Somma versata nelle casse di Molise Dati ma mai girata alla Q.E.I.. Il rispetto di tale accordo indubbiamente potrebbe mettere la Q.E.I. nelle condizioni di poter revocare i licenziamenti e saldare gli stipendi arretrati ai lavoratori.

Segretario Regionale FIOM-CGIL Giuseppe Tarantino

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