TERMOLI – “Andare a prendere le bietole primaverili nelle Marche, a 280 km di distanza dallo stabilimento, è un massacro, un’utopia, perchè costa di più il trasporto che la materia prima stessa e questa situazione non va nella logica della gestione parsimoniosa della campgna saccarifera”. Esplode violenta la polemica tra i bieticoltori e le associazioni di categoria sulla pseudo-intesa siglata ieri l’altro tra gli amministratori dello Zuccherificio di Termoli e due associazioni bieticole: l’Anb e Cnb.
A contestare le trattative, Salvatore Montanaro, rappresentate del “Cast”, che raggruppa la maggior parte di coltivatori. Per quanto riguarda i pagamenti ai bieticoltori, si è stabilito un calendario di 300 mila euro al mese da pagare ai bieticoltori fino al prossimo mese di giugno ma i produttori hanno chiesto garanzie sull’effettiva liquidazione delle rate. Intanto per Montanaro la situazione dell’impianto è pesantissima soprattutto in riferimento al prezzo delle barbabietole, in forte ribasso.

“Se il mercato dello zucchero non cambia, non c’è futuro per lo Zuccherificio del Molise – ha detto ancora Montanaro – Attualmente il prezzo è al di sotto delle 500 euro a tonnellata a fronte delle 800 euro a tonnellata di 2 anni fa per cui diventa difficile avere un guadagno dalla produzione e trasformazione del prodotto. E’ giunto il momento di fare una riflessione sull’intero contesto e trovare nuove strade per la trasformazione. Ora ci sono nuovi brevetti che prevedono sistemi innovativi per produrre zucchero ed è in questa direzione che faremo una serie di incontri”.

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