C’è un personaggio nostrano, che transitoriamente ricopre l’incarico di assessore regionale alla programmazione il quale, nei primi giorni di agosto, dopo avere intrattenuto un acceso diverbio con il Presidente della prima Commissione consiliare in sede di esame della manovra finanziaria correttiva, ha indirizzato una vibrata e formale protesta al Presidente del Consiglio Regionale, sentenziando minacciosamente:
“ Le voglio partecipare che, qualora non vi fossero interventi adeguati a livello istituzionale utili a riguadagnare (sic!) il pieno esercizio delle funzioni che ricopro, ne prenderò atto, rassegnando immediatamente le dimissioni da assessore regionale”. Che l’intenzione vera dell’assessore Vitagliano (è questo il nome del personaggio nostrano di che trattasi) non fosse quella di superare le ragioni politiche dello scontro con il Presidente Molinaro, bensì la volontà di partecipare “urbi et orbi” ai molisani la ferale minaccia delle sue dimissioni, è testimoniato dal fatto che egli ha usato la penna come un fucile a pallettoni per la caccia al cinghiale, ed ha inviato agli organi di informazione e di stampa la “missiva istituzionale” indirizzata al Presidente Picciano.
Risultato?
Per i molisani l’estate è trascorsa tra sagre, porchette e balli in piazza; il Presidente Picciano ,correttamente, non ha adottato alcun provvedimento; e Vitagliano? È restato regolarmente al suo posto nella speranza che la sua roboante sortita fosse stata inserita anch’essa nel calendario delle manifestazioni agostane.
Se non fosse che con le Istituzioni non si scherza ci sarebbe davvero da ridere. Ma la vicenda, inserita nel complessivo poco edificante clima regionale, ha addirittura del grottesco.Lo scontro tutto politico tra due istituzioni: la Presidenza della Prima Commissione e l’Assessore alla Programmazione (che secondo quanto lui stesso ha scritto “non gode della fiducia del primo”), va risolta con la serietà che merita.
Pertanto delle due l’una:
o l’Assessore Vitagliano rassegna immediatamente le dimissioni ( anche per tener fede alle sue stesse parole) o il Presidente della prima Commissione, Antonino Molinaro, si fa egli promotore di una mozione di sfiducia nei confronti dell’Assessore, dal quale, ormai e’ acclarato, non si sente rappresentato. Non è evidentemente un problema tra persone o un diverbio occasionale. E’ in gioco la credibilità delle Istituzioni e di questa Regione allo sbando.
avv.Oreste Campopiano
Segr.Reg.N.PSI .- PDL Molise
La calzetta si è rotta
Egr. Avvocato mi fa specie che Lei non capisca certe cose. I politici sono o meglio incarnano il loro ruolo come le primedonne in avanspettacolo. Vitagliano si è sentito trascurato, umiliato e ha ragione di protestare, di far finta di dimettersi. Lui in politica o è il primo o niente. Speriamo che non ci ripensi.
senti chi parla 2
è logicamente corretto ciò che esponi, ma proferito da te mi pare privo di quell’elemento essenziale che è la CREDIBILITà, dato che fino ad ieri appartenevi allo stesso clan…
Non mi pare vero e corretto asserire che Campopiano sia appartenuto “allo stesso clan” fino ad ieri.Egli, in realtà, da molti mesi ha preso le distanze dai vertici del centrodestra; basta, al riguardo, ricordare la posizione molto critica assunta in fase di individuazione del candidato sindaco a Termoli.Sarebbe, altresì, corretto rammentare che Campopiano e qualcun altro hanno fatto un passo indietro nell’interesse del centrodestra; ma certi signori hanno volutamente e rapidamente dimenticato tutto questo.Ciao Orca