DepuratorePedoniTERMOLI – È da troppo tempo ormai che a Termoli prosegue lo sversamento in mare di reflui indepurati con effetti decisamente drammatici sulla nostra costa (fetore, acque marroni, ecc.).  Considerato che siamo alle soglie della stagione estiva e che l’amministrazione comunale non comunica ancora come intenda risolvere concretamente il problema, possiamo a ragione affermare che c’è da preoccuparsi seriamente.

 
Qualcuno dovrebbe suggerire al Sindaco di Termoli che non giova a nessuno tirare a rimpallare le proprie responsabilità sull’EGAM o fregiarsi dell’ennesima ed inutile “Bandiera Blu”,  quando il problema esiste ed è sotto gli occhi di tutta la popolazione, e non solo termolese. Nell’era della comunicazione le notizie girano vorticosamente e saranno davvero in pochi i turisti che avranno desiderio di balneare a Termoli, in mezzo a fetide esalazioni, escrementi e batteri coliformi, dopo aver visto la reale situazione sottocosta, infischiandosene altamente di bandierine blu e di limiti di legge consentiti.
A proposito della Bandiera Blu, assegnataci anche per questo anno, ribadiamo per inciso che la cosa ci stupisce non poco, considerato che, tra i criteri imprescindibili per ottenere tale ambita certificazione, risultano imperativi la qualità delle acque di balneazione e la depurazione delle acque reflue. Viene da domandarsi se gli organizzatori del programma “Bandiera Blu” siano davvero ben informati della situazione incorsa a Termoli o se si tratta solo di un vessillo di facciata, conferito in modo discinto dalla realtà.

E’ inutile nascondersi dietro un dito, il ripristino del depuratore al porto è un’impellenza non più rinviabile, così come l’attivazione del nuovo depuratore sul Sinarca, struttura presumiamo quasi ultimata e ferma da anni. Ma comprendono i nostri distratti amministratori che si tratta di un segnale di inciviltà e di degrado inaccettabile non consentire più nuovi allacci idrici in città per le note insufficienze della capacità dei depuratori o verificare ancora l’erogazione di acque potabili “marroni” dai nostri rubinetti. Hanno intenzione di risolvere questi annosi problemi o intendono occuparsi solo delle cementificazioni e delle grandi opere?

Sorvoliamo in questa sede sulle recenti vicende dei trialometani e del nuovo acquedotto, ma ci torneremo presto.
Occorre ribadirlo con estrema chiarezza, tutto questo accade soprattutto per l’incuria e per la mancanza cronica di manutenzione del depuratore e delle condutture da parte della CREA che, nella sua ventennale convenzione, ha solo profittato svariati milioni di euro, senza apportare alcuna miglioria o mantenimento in efficienza della rete idrica e fognaria. 
A questo punto, viene davvero spontaneo chiedersi perché un prezioso servizio pubblico come le risorse idriche non possa produrre beneficio per la collettività invece che finire nelle tasche delle solite multinazionali, che ormai stanno “spolpando” il nostro Paese. Qual è dunque il valore aggiunto che danno i privati, oltre all’aumento progressivo delle tariffe e allo sfruttamento dei propri lavoratori?  Il popolo italiano questo lo ha capito fin troppo bene, dato che ha massicciamente votato per far restare pubblico un bene come l’acqua.

Un ultima considerazione che ci sovviene in questa vicenda, oltre all’assordante silenzio dell’amministrazione termolese, riguarda l’ignavia dei balneatori. Strano a dirsi, ma dovrebbero essere loro i primi a ribellarsi e a denunciare con veemenza lo stato di cose, in particolare i lidi del lungomare nord che maggiormente dovrebbero essere interessati dal degrado ambientale e sanitario che potrebbe derivare, e dunque, a patire il maggiore danno economico.

Il Partito della Rifondazione Comunista di Termoli, a fronte di quanto sin qui esposto, auspica che la cittadinanza possa attivarsi al più presto ed organizzarsi per la mobilitazione: unica strada per far sentire ad un’amministrazione sorda e poco democratica il peso dei propri bisogni e dei propri diritti. I comunisti saranno sempre al loro fianco. Il diritto alla salute, a poter fruire dei beni comuni e ad un ambiente sano è parte inscindibile del diritto alla vita, per questo va difeso lottando con tutte le nostre forze: lo dobbiamo a noi ed alle future generazioni.

PER IL CIRCOLO PRC Termoli:
Il segretario Domenico Farina
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