Giovanni Boccardi
A quasi 75 anni dalla morte, le spoglie di padre Giovanni Boccardi potrebbero tornare a Castelmauro, paese natale dell’astronomo che ha costruito l’osservatorio di Pino Torinese

CASTELMAURO _ Il parroco di Castelmauro, don Antonino D’Aulerio, ha recentemente chiesto, in via ufficiale, agli enti competenti savonesi, che le spoglie di Padre Giovanni Boccardi, astronomo e sacerdote della Congregazione dei Missionari di San Vincenzo de’ Paoli, possano tornare in patria. Nato nel piccolo borgo molisano il 20 giugno del 1859 dal medico Bassantonio e da Cleonice de Notariis, visse un’infanzia difficile accentuata dalla morte della madre in seguito alla quale si trasferì a Napoli, dallo zio sacerdote don Alfonso Boccardi. Allontanato dalla comunità maurese per via dei suoi incompresi studi astronomici, il giovane Giovanni dimostra subito un ingegno particolare per la matematica e consegue dapprima, a soli 12 anni, la licenza ginnasiale e tre anni più tardi quella liceale. Dovette però scontrarsi in maniera dura con i suoi familiari che non accettarono la sua vocazione, ma alla fine venne ordinato sacerdote nel 1884.

Da professore di matematica insegnò sia all’estero, in Turchia (Smirne) e Grecia (Salonicco) che in Italia, maggiormente a Napoli, Acireale e Roma. Da sempre appassionato di astronomia si trasferisce a Parigi per affinare i suoi studi e vi resta sino al 1900 quando torna in Italia in quanto nominato capo sezione dell’Osservatorio di Catania; successivamente, viene nominato professore di astronomia (1903) presso l’Università di Torino dove insegnerà sino al 1923, quando verrà messo a riposo.

L’apice del successo lo raggiunse nel 1912 quando gli venne affidata la guida dell’Osservatorio di Pino Torinese che grazie alle sue intuizioni (come lo spostamento del sito dove attualmente si trova, ossia lontano dalle luci della città) diventerà, nel periodo in questione, uno dei siti astronomici più interessanti d’Europa.

Il suo cruccio restò sempre la ricerca astronomica e la divulgazione per cui non solo si adoperò per l’istallazione della più grande cupola girevole d’Italia di 11 metri di diametro che ospita il telescopio equatoriale Merz, ma fondò anche la Società Astronomia Italiana atta appunto alla divulgazione dell’astronomia.

Morì in Francia nel 1936 e venne seppellito a Savona. Partito da Castelmauro, non volle mai più tornarci per via dell’ignoranza dei suoi compaesani che non ne avevano capito l’ingegno e l’importanza. Adesso, per mezzo del parroco e del Centro Astronomico Boccardi sito sulla vetta di Monte Mauro dove è in funzione il CRT (Castelmauro Robotic Telescop), la cittadinanza sarebbe lieta di poter riabbracciare il suo illustre concittadino.

Come detto, Padre Giovanni Boccardi si distinse maggiormente nel campo della ricerca e della divulgazione come dimostrano le oltre trecento pubblicazioni di cui ricordiamo le più importanti:
• In aequation quam decimales vocant unimadversionem;
• Il catalogo di ascensione “Rette di stelle”;
• I due volumi della “Guide du calculateur”;
• Lezioni di cosmografia;
• Due cataloghi di stelle;
• Studi sulla marea della crosta terrestre sotto l’attrazione lunare;
• Ricerca e scoperta di un metodo originale per risolvere l’equazione di Keplero.
 
Per i suoi meriti astronomici e matematici, fu membro di importanti accademie scientifiche come la Pontificia Accademia Italiana, il Bureau des Longitudines e la Washington Academy of Sciences.

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