Premio Alfredo D’Andrea
TERMOLI _ Domenica 10 Aprile 2011 alle ore 11.00 si è svolto presso il Cinema S.Antonio a Termoli l’importante appuntamento annuale con il prestigioso Premio Alfredo D’Andrea del Rotary Club di Termoli. Giunto quest’anno alla sua XXXIV edizione la consegna del Premio intitolato alla solidarietà umana intesa come atto esaltante o espressione di vita si profila quale una delle manifestazioni più importanti del Comune Adriatico e senza dubbio quella a cui i Rotariani termolesi tengono di più. Alieno da ogni retorica ed intriso di momenti di autentica commozione, l’evento ha calamitato l’attenzione dei numerosi presenti attraverso una articolata serie di interventi , a partire dai saluti di Alberto Montano, a seguire il discorso del Governatore del Distretto 2080 Avv. Roberto Scambelluri ed il saluto del Governatore del Distretto 2090 Arch. Mario Struzzi.

Tema centrale e leit motiv della intera cerimonia la solidarietà umana intesa quale pilastro dello spirito del Rotary Club e base attraverso cui costruire ponti nuovi di umanità in ogni microcosmo sociale e comunità cittadina. Il Premio D’Andrea premia ogni anno tra una rosa di candidati proprio una persona che abbia saputo concretamente infondere il proprio vissuto di dedizione reale al prossimo,lontano dai riflettori,dagli interessi personali,dai tornaconto di ogni tipo. In questa società troppo spesso vittima del consumismo,dei biechi compromessi con il potere,del servilismo,dell’ipocrisia,del quieto vivere ed infine del lassismo la solidarietà umana si profila quale unico contraltare a questi mali endemici del mondo contemporaneo,la solidarietà è proprio la sfida,la nuova prospettiva,l’obiettivo lanciato dal Rotary Club che basa proprio il suo esistere sul ‘Servire al di là di ogni interesse personale’,promuovendo un vero altruismo, pratico, concreto, efficace quanto conciso verso il prossimo. Quest’anno, ad interpretare compiutamente questa filosofia,è stato visto,notato e scelto il Col. Mario Pellegrino, al quale è andato dunque il XXXIV Premio ‘A.D’Andrea’, la cui modestia è pari all’impegno determinato che da sempre profonde nella solidarietà verso persone indigenti ed in pericolo di vita in diversi Paesi dell’Europa e del terzo mondo,Africa ed Asia.

Illuminante a questo proposito il profilo emerso nella intensa ed emozionante mattinata della grande personalità del premiato attraverso le parole del Presidente del Comitato del Premio ‘A.D’Andrea’,il rotariano Giuseppe Sciarretta. Certamente persona di alto profilo morale e di grande attività solidale,il Col. Mario Pellegrino ha dedicato tutte le energie della sua vita per aiutare gli altri,intendendo la solidarietà umana più come ‘missione’ ed ‘espressione di vita’ che come atto esaltante. E’stato in grado di realizzare servizi reali ed umanitari verso popolazioni martoriate da gravi eventi bellici. Emblematica tra tutte le sue innumerevoli attività altruistiche ,la sua mirabile ed intensa elaborazione di progetti di aiuto e assistenza alle vittime di mine e ordigni esplosivi in Somaliland,anche se risulta ardito estrapolare ‘qualcosa’ come esempio in quella che è una intera esistenza dedicata agli altri. Commovente l’intervento del Colonnello stesso,che ha preferito in maniera umile raccontarsi con alcuni eventi umani e toccanti,tra i quali ha destato la commozione generale dei presenti soprattutto il racconto di una bimba dilaniata da una mina,rimasta senza gambe e un braccio,che anni dopo,ha avuto un figlio,a testimonianza del potere inalienabile della vita e dei valori,quelli veri.Successivamente alla premiazione , è stata consegnata la statuetta in bronzo al Rotary Club proponente il vincitore,quello di Roma Appia antica.

Incisiva,densa di significato e religiosità anche la successiva,profondissima relazione del Prof. Bernardo Razzotti ‘Per una scelta di solidarietà di fronte alla società dei consumi’,davvero calata nei dilemmi e paradossi dell’uomo contemporaneo,tra compromessi e bisogni reali dell’anima,alla ricerca di una evidente via ed unica via d’uscità:la solidarietà umana.Ed ancora a suggellare questo tema,la premiazione come di consueto ogni anno del pensionato emerito,nella persona del conosciutissimo termolese verace ’Giuseppe Marinucci,’ innammorato’ di Termoli e del suo mare…e niente altro! Termoli, il suo mare, la sua gente pulita potrebbero davvero rendersi paladini di una oasi di pace proprio qui sul posto,allora,memori dell’insegnamento unico e toccante che ci ha regalato il Rotary Club in questo giorno prezioso e fulgido di umanità, davvero prendiamo le redini della nostra vita e cambiamo nel profondo, l’umanità. Le lacrime e le emozioni viste negli occhi di questi testimoni di vita che il Rotary ci ha fatto conoscere con il Premio D’Andrea siano lo stimolo giusto per cambiare le nostre coscienze, liberandole dalle ultime reticenze e dalle falsità del nostro mondo, per renderci capaci di essere ‘ umani’ ,di non conseguire il profitto ma di seguire la voce del proprio cuore iniziando finalmente ad amare con solidarietà e dignità vere… forse tanti mali dell’uomo contemporaneo scompariranno senza troppe medicine e surrogati,e alla fine ci sentiremo meglio, perché solo e soltanto noi stessi, più umani, più veri.

Ancora una volta il Rotary Club in generale e quello di Termoli in particolare,hanno dimostrato di ‘nutrire’ di valori veri la comunità,facendo conoscere ai più persone da ammirare e seguire nella filosofia di vita. Al di là dei riflettori,delle onoreficenze,della premiazione,è rimasta a tutti in questo giorno da ricordare la necessità imprescindibile di tutti,quella di dare un senso,vero ,alla propria esistenza,prima che sia troppo tardi,prima che il vortice del mondo ci inglobi rendendoci indifferenti e insensibili,alla ricerca di quella umanità perduta,che si può riconquistare in un colpo solo,attraverso un gesto,l’aiuto,la sensibilità.la generosità vera. Attendiamo con ansia i prossimi appuntamenti del nostro Rotary per inebriarci ancora di questi ideali,di questa cultura,di questo’ respiro‘!

Emblema ed esempio per tutti,la mirabile figura del medico termolese Alfredo D’Andrea, che fece della sua vita un prodigo e fulgido specchio di questa rara virtù,così facile da applicare a parole ma difficile da vivere nell’esistenza concreta del mondo,con umiltà,modestia e sacrificio sinceri.

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