Il segretario del Molise Mascolo
TERMOLI – La FIM-CISL del Molise nel corso della riunione accoglie le indicazioni fatte dall’esecutivo nazionale FIM tenutosi il 27 giugno 2013 a Roma. Approva le relazioni congressuali di Giuseppe Farina e di Raffaele Bonanni, relazioni anche se distinte ma con un comune denominatore volto al rilancio dell’economia Europea mirata soprattutto contro la disoccupazione a favore dei giovani, con una visione di un progetto politico, come i Padri fondatori. E’ necessario che la politica si porga un obbiettivo che concretizzi la Federazione degli Stati Uniti D’ Europa, con l’ambita unione Politica e soprattutto affronti tutte le dinamiche dei cambiamenti in tempi non più rinviabili.

A questo obbiettivo devono lavorare tutti i sindacati Europei con un ruolo più incisivo della CES ( Confederazione Internazionale dei Sindacati ) esprimendo un impegno in grado di poter regolamentare i mercati finanziari e sostenere l’iniziativa sindacale nei gruppi transnazionali. Necessita un percorso per rimettere al centro il lavoro esprimendo quel coraggio nel percorrere la strada della democrazia economica e della partecipazione, potando i lavoratori ad avere voce nelle strategie industriali come recentemente avvenuto con il Protocollo Finmeccanica e il lancio della Associazione-azionisti FIAT. Una partecipazione che deve trovare forme di coinvolgimento nelle piccole e medie aziende attraverso il potenziamento della bilateralità e della contrattazione.

Queste iniziative sono volte anche a proporre cambiamenti da parte del sindacato ma anche da parte della dirigenza aziendale convenendo che le regole otre ad essere scritte devono essere applicate sui luoghi di lavoro, convincendosi che oggi il sindacato è parte fondante di questi cambiamenti. Quindi approcci con vecchi sistemi e modi di pensare non aiuta il cambiamento, e cercare di adottare metodi oramai obsoleti in questi tempi diventa anacronistico. Sosteniamo che a ridosso di una grande manifestazione nazionale unitaria di CGIL-CIL e UIL, dichiarare scioperi che non svuotano le fabbriche raccogliendo una bassissima partecipazione dovrebbe far riflettere la dirigenza di quel sindacato promotore di queste iniziative.

Gli accordi sindacali fatti ultimamente ( Produttività, Rappresentanza ) permetteranno una migliore esigibilità con nuove regole tra sindacati e aziende volte soprattutto per rappresentare e tutelare al meglio i lavoratori. La FIM ha definito l’accordo sulla rappresentanza un accordo razionale e non di passione perché a breve le regole distingueranno realmente la legittimità della del sindacato confederale. L’esecutivo nazionale della FIM-CISL ha deliberato che nei prossimi due anni è necessario investire sulla formazione dei delegati di fabbrica nel sud e in modo particolare per i delegati FIAT, non dimenticando la Regione dell’Emilia Romagna che in un momento cosi particolare che sta attraversando necessita, tutta l’attenzione del sindacato nazionale.

Articolo precedenteGiuditta non molla su Tassa soggiorno e rilancia: “abrogazione forse a settembre”
Articolo successivoEx cava San Giacomo: forse una discoteca per l’estate. Struttura non ancora aperta