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TERMOLI _ Il ministro Profumo ha proposto di fare un nuovo concorso per reclutare docenti. L’idea è buona ma i numeri consigliano maggiore attenzione. In quest’anno scolastico 2011-2012 ci sono, in tutt’Italia, 10.443 docenti in esubero tra scuola primaria, medie e superiori. Si tratta di docenti di ruolo, in sovrannumero, che hanno perso la propria cattedra e vanno girovagando per le scuole della provincia. In Molise sono 38 docenti nella scuola primaria; 25 nella secondaria di I° grado e 48 nella secondaria di secondo grado. Per un totale di 111 insegnanti.

Docenti che, se non si cambiano le regole attuali, rischiano nel giro del prossimo biennio di essere messi in mobilità e licenziati. Sono insegnanti di ruolo che stanno assistendo alla vertiginosa contrazione delle ore della propria classe di concorso che aumenterà con il riordino nei licei. E’ l’effetto ultimo delle devastazioni prodotte dal tandem Tremonti-Gelmini che di posti, tra docenti ed ATA, ne hanno tagliati complessivamente 140.000 a livello nazionale e 1.200 in Molise. Docenti che avranno, nei casi più fortunati, spezzoni orari da racimolare in varie scuole. Molti, come sta accadendo, perderanno la propria cattedra e dovranno essere riconvertiti. Si è parlato di spostarli in altre classi di concorso, di utilizzarli nel sostegno con brevi corsi, di metterli in mobilità interregionale, ma è ancora tutto fermo.

Il riordino dei cicli ormai sta andando a regime ed insieme all’aumento dell’età pensionabile, in vigore dal primo gennaio di quest’anno, agli accorpamenti di scuole, alla riduzione delle ore d’insegnamento, determineranno l’inevitabile crescita del numero dei docenti in esubero. Ci saranno sempre più insegnanti di ruolo nella nostra regione che non troveranno la cattedra per il proprio insegnamento e faranno da tappabuchi in una girandola di nomine, nella quale, di tutto si tiene conto, fuorché del diritto degli alunni ad avere una scuola pubblica di qualità. Occorre invertire questa tendenza con un organico funzionale, con un tempo scuola adeguato alle esigenze formative degli studenti e con il ripristino del modulo nella scuola primaria. Solo così si rilancia sul ruolo che può assumere il sistema d’istruzione per contribuire alla crescita, non solo culturale, ma anche sociale ed economica, della nostra regione.

Il segretario regionale Sergio Sorella

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