CASTEL DEL GIUDICE _ L’odissea che mi è capitata nella notte tra il 4 ed il 5 Agosto sono di quelle che a sentirle raccontare o a leggerle si pensa siano frutto della fantasia oppure invenzione di qualche giornalista , ma quella che sto per raccontare è la cronaca di una disavventura durata 14 ore . Luogo : zona di confine tra Abruzzo e Molise ( Castel del Giudice, Alto Sangro alto Molise) luogo dove le contraddizioni , in campo sanitario ma non solo , delle due regioni si sommano . Alle ore 23 di mercoledì 4 Agosto mia madre (86 anni) ha accusato un malore ed il medico della casa alloggio per anziani ha contattato il 118 .

Dopo una mezzora arriva l’ambulanza da Agnone e dopo un accertamento , constatata la gravità del malore, il Medico del 118 consiglia il ricovero ma esclude Agnone perché privo di cardiologo e l’ambulanza parte per il pronto soccorso dell’ospedale di Castel di Sangro . Durante il percorso l’ambulanza si ferma e mi comunicano che a Castel di Sangro non c’è posto quindi bisogna portare la paziente ad Isernia . Provo a chiedere di portarla a Sulmona ma la risposta è negativa perché “non hanno l’autorizzazione “ ; arriviamo all’ospedale di Isernia intorno all’una dove viene adagiata in un letto di pronto soccorso e le vengono prestate le cure del caso e sul lettino del pronto soccorso rimane per tutta la notte e la mattinata .

Infatti La mattina del 5 , alle 13 , mi comunicano che non ci sono posti disponibili e che stanno chiedendo all’Ospedale di Venafro se c’è qualche posto . Chiedo di nuovo di portarla a Sulmona , dove tra l’altro risiedo , e dopo aver verificato la disponibilità accettano però l’Ambulanza non possono darla perché fuori Regione , così decido di accompagnarla con la macchina . Un’ora e mezza di viaggio più un’ora di attesa al pronto soccorso di Sulmona per avere un letto . Volevo fare Alcune brevi riflessioni :

 • Entrambe le Regioni finora hanno sperperato pubblico denaro nella sanità senza affrontare i nodi veri del deficit sanitario (lotta agli sprechi , ridimensionamento delle strutture private e dei primariati , attuazione dell’integrazione sociosanitaria e dello spostamento della spesa verso il territorio ) cose che abbiamo più volte denunciato , come abbiamo detto più volte che” bisogna spendere bene selezionando la spesa e non tagliare alla cieca penalizzando i territori più deboli”;
Gli Ospedali di Agnone e Castel di Sangro , come risulta dai piani dai piani delle due Regioni , sono entrambi a rischio chiusura nonostante coprano la parte più disastrata delle zone interne di Abruzzo e Molise che conta qualche decina di comuni , una zona già provata da altre scelte folli e sottoposta ad un progressivo spopolamento a causa della mancanza di sviliuppo e della soppressione di servizi , chiudere anche questi presidi significa assestare un volontario colpo mortale alla residua popolazione incrementando ulteriore fuga da un territorio a rischio di estinzione della specie umana ;
La distanza di questo territorio dagli ospedali più grandi (Isernia , Sulmona , Lanciano) è di oltre i 50 km con tempi pari ad un’ora di percorrenza , con rischio di vita degli interessati durante il trasporto . Ciò in condizioni di tempo buono ma d’inverno con neve e ghiaccio la situazione peggiora di molto ; A scanso di equivoci vorrei anche segnalare che tutto il personale coinvolto in questa disavventura si è prodigato per dare una soluzione meno traumatica possibile in uno stato di cose oggettivamente difficile.

Nicola Zaccardi Presidente Auser Abruzzo

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