LARINO _ Con la definitiva approvazione di Camera e Senato del decreto legge c.d. “Sviluppo”, diventa ufficiale e concreto il ritorno dell’Italia all’utilizzo di centrali nucleari. Non ci rimane che l’impegno a sostenere, con note formali, atti e delibere, la contrarietà a ospitare una centrale nucleare tra Termoli e Campomarino, un impegno forte e coraggioso.
LARINO VIVA, insieme ai consiglieri di minoranza al Comune di Larino, hanno presentato un ordine del giorno dove l’intero consiglio esprime il più forte diniego alla scelta del Governo sul ritorno al nucleare in Italia, che rappresenta solo un grande affare per le imprese che devono costruire le centrali e gestire i siti, e contro la eventualità di una localizzazione di una delle quattro centrali nucleari sul territorio regionale e, più specificatamente, nelle aree del basso Molise. Riportiamo il testo dell’O.d.G. presentato IL CONSIGLIO COMUNALE DI LARINO PRESO atto che con l’approvazione del decreto legge c.d. “Sviluppo”, definito omnibus perché contiene diverse norme che riguardano editoria, class action, gas, petrolio ed altro ancora, fra le quali anche quella del ritorno dell’Italia al nucleare, grazie al governo Berlusconi ed al suo Ministro Scajola;

CONSIDERATO che in un periodo non lontano, precedente la sua approvazione alla Camera, molti enti locali e lo stesso Consorzio per lo sviluppo industriale del Basso Molise, hanno approvato ordine del giorno o deliberato l’impegno a vietare insediamenti di centrali e di siti di depositi di scorie nucleari sul proprio territorio, dichiarando la propria contrarietà al nucleare PRESO atto che questo consiglio, su iniziativa dell’Assessore Urbano, ha all’ordine del giorno la discussione, rinviata per ben due volte, di un documento che va nel senso di quelli approvati altrove;

TENUTO presente che il Ddl approvato dalla Camera dei Deputati ed ora anche dal Senato ha in sé elementi di illegittimità costituzionale, considerato che di fatto esautora il potere locale regionale, provinciale e comunale dall’esprimere eventuali pareri contrari o vincolanti e toglie ogni potere di decisione ad ogni cittadino circa la scelta dei siti e dei luoghi dove costruire le centrali e raccogliere le scorie, rendendo così nullo ogni atto deliberativo ed ogni volontà espressa nel senso di dichiarare libero il proprio territorio da questi insediamenti e da tutto ciò che riguarda il nucleare;

FATTO presente, sulla base di esperienze che altri paesi stanno vivendo, con la scelta del nucleare, i costi enormi ed i tempi lunghi per arrivare a produrre energia, senza alcuna assicurazione sulle conseguenze dovute alla pericolosità di questi insediamenti e sulle possibilità per le generazioni di pagare i costi di costruzione e i costi della stessa energia prodotta a causa della crescente scarsità di uranio;

RITENUTO valido il discorso dell’importanza dell’energia pulita attraverso lo sfruttamento di fonti disponibili allo stato naturale, in particolare il sole, il vento e l’acqua che il sostegno alla ricerca può mettere a disposizione sempre più e a bassi costi che non vanno a pesare sugli utenti; CONSIDERATO altresì che da autorevoli fonti di stampa, l’area del Basso Molise è stata inserita tra i quattro possibili siti per la localizzazione di una Centrale Nucleare, in ragione anche di uno studio datato di compatibilità tecnico fatto negli anni settanta;

TENUTO presente che in tale area insistono già tre centrali turbogas (alle Piane di Larino, a Campomarino e da ultimo nella Zona industriale di Termoli), con una produzione energetica per una quantità largamente superiore al proprio fabbisogno regionale e quindi destinata ad altre regioni;

TENUTO presente, altresì, che il territorio in questione è stato inserito tra le aree a RISCHIO SISMICO (dopo il sisma del 2002) e a RISCHIO ALLUVIONE (dopo la gravissima alluvione del 2003), senza ricordare la presenza dell’invaso artificiale del Liscione (ancora senza collaudo definitivo) e della presenza di tre aziende chimiche a rischio di incidente rilevante all’interno del Nucleo industriale di Termoli; CONSTATATO la netta contrarietà a tale sciagurata ipotesi già espressa dal Presidente della Regione Molise, dalla Provincia di Campobasso e dai Comuni interessati, Termoli e Campomarino;

E S P R I M E Il più forte diniego alla scelta del nucleare ed invita il Governo a recedere dalla decisione di ritorno al nucleare in Italia che rappresenta solo un grande affare per le imprese che devono costruire le centrali e gestire i siti, in modo da non poter pensare alla eventualità di una localizzazione di una delle quattro centrali nucleari sul territorio regionale e, più specificatamente, nelle aree del basso Molise;

I M P E G N A Il Sindaco del Comune di Larino a trasmettere formalmente il presente e motivato deliberato consiliare al Presidente del Consiglio On.le Berlusconi, ai Ministri dell’Ambiente e delle Attività Produttive, al Sottosegretario Guido Bertolaso, responsabile del Dipartimento della Protezione Civile ed alle competenti Commissioni Parlamentari della Camera e del Senato, nonché alla Regione Molise, alle provincie di Campobasso e Isernia ed ai Comuni del Molise con l’invito a prendere una pari determinazione in modo da affermare la volontà dei cittadini molisani di vivere la propria Regione ed il proprio territorio libero da insediamenti che vanno a distruggere l’immagine di una Regione e di un territorio ricco di ambienti e di paesaggi, di biodiversità e di risorse come l’acqua, che è strategica per il suo futuro.

I consiglieri comunali:
Pasquale Di Lena
Antonio Di Bello
Ruggiero Pizzi
Giampiero Cataffo

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