Il provvedimento del Governo Berlusconi sottrarrà ai cittadini ed alla sovranità delle Regioni e dei Comuni la gestione di un servizio pubblico essenziale di interesse generale, che riconosce l’acqua come bene naturale e diritto umano universale, principio sancito anche dalle risoluzioni del Parlamento Europeo del 2004 e del 2006, per consegnarlo, a partire dal 2011, agli interessi delle grandi multinazionali e farne un nuovo business per i privati “una svendita senza precedenti, che colpirà tutti, anche le esperienze migliori di gestione pubblica dell’acqua, quelle presenti un po’ in tutta Italia.
È inaccettabile!” continua D’Alete “L’Italia inspiegabilmente si accinge a fare quello che è già stato provato in passato in altri Paesi europei, come la Francia, e che oggi, pentiti, tornano ad un sistema interamente pubblico” ma esperienze profondamente negative non sono mancate anche in Italia “Agrigento, Arezzo … solo per fare alcuni esempi, comuni nei quali le multinazionali chiamate a gestire il servizio idrico sono riuscite nel ‘miracolo’ di aumentare la tassa per i cittadini di oltre il 300% e azzerare gli investimenti! In cambio le comunità hanno ottenuto anche un considerevole peggioramento della qualità del servizio”.
Sono queste le ragioni alla base della proposta di modifica della legge istitutiva della società Molise Acque (L.R. n°37 del 1999) “in questo modo nella nostra regione garantiremo con azioni concrete, e non a chiacchiere, il principio fondamentale dell’acqua come bene pubblico essenziale e non commerciabile, quindi, contro il decreto 135”. Il centrosinistra sarà impegnato già da domani in una campagna di sostegno alla proposta di legge regionale, attraverso incontri, assemblee ed anche con una raccolta firme. “Su questo tema non sono accettabili doppiezze” conclude D’Alete “il centrodestra molisano è chiamato a compiere una scelta chiara, una prova di identità: decidere di stare con la sua gente oppure con il sultano”. Uff.Segr.D’Alete www.dalete.it