TERMOLI _ “All’indomani dell’approvazione da parte del Governo del decreto sui criteri per la individuazione dei siti nucleari – dichiara il Presidente D’Ascanio – bisogna dire a chiare lettere che questo atto costituisce la conferma del prevalere della lobby degli affari sulla corretta e trasparente gestione della cosa pubblica. Per quel che ci riguarda da vicino – afferma il Presidente – e cioè sulla più che possibile localizzazione di un impianto nucleare in territorio di Termoli al di là e contro la volontà della stragrande maggioranza della popolazione del Basso Molise, è ora che gli ipocriti e i venditori di fumo dicano chiaramente cosa c’entra il tanto propagandato federalismo con il centralismo feroce di chi prende decisioni praticamente irreversibili senza ascoltare le Regioni ma, anzi, contrapponendosi ad esse.
Voglio anche stigmatizzare – continua il Presidente D’Ascanio – la segretazione di fatto del Piano delle localizzazioni, che per evidenti motivi elettorali sarà reso noto solo dopo le elezioni regionali della fine di marzo. Un atteggiamento grave ed offensivo che non può rimanere senza repliche adeguate. Per questo, credo che la strada del referendum indicata dal centrosinistra sia la risposta migliore per dire un no forte e chiaro al Governo Berlusconi, che ha dimostrato di non tenere in alcun conto la volontà e la sicurezza dei cittadini.

Su questo tema – conclude D’Ascanio – dovremo al più presto aprire un confronto con le amministrazioni e le comunità locali per far capire a chi di dovere come la pensano i molisani, alle prese con le conseguenze di una crisi economica senza precedenti che ha investito il settore industriale così come quello agricolo e che assistono all’assalto ed in molti casi allo scempio del territorio e delle nostre vocazioni naturali nel nome di oscure esigenze energetiche, dal momento che siamo una delle poche regioni eccedentarie, con il più alto rapporto pale eoliche/abitanti, dotata di ben due centrali turbogas e con richieste pendenti di installazioni eoliche off shore che rischiano di completare l’opera”!

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