TERMOLI – E dunque succede anche da noi, e non si può far finta di niente: sono di questi giorni le statistiche che certificano come siano più che raddoppiate in Italia le aggressioni di matrice razzista, ma fino a ieri potevamo ritenerci fortunatamente ancora fuori da questa ignobile classifica. Qui da noi sono sempre andati forte solo gli squallidi leoni da tastiera, quelli che vomitano veleno protetti dall’anonimato, ma finora pestaggi come quello verificatosi davanti al supermercato di Termoli non c’erano stati.

Ci auguriamo che i due eroi protagonisti di questa schifezza siano al più presto identificati, denunciati e processati, ma ciò che preoccupa davvero è il fatto che sia potuto succedere quello che è successo: senza motivo, come quasi sempre del resto, è stata aggredita una persona che non dava fastidio a nessuno e anzi aiutava i clienti del supermercato, ed è stata aggredita in quanto di colore diverso dal nostro.

Esprimiamo tutta la nostra solidarietà al giovane picchiato, gli chiediamo scusa per il dolore che ha subito per colpa di due violenti, e ci aspettiamo che quanto accaduto sia ufficialmente condannato dall’amministrazione comunale; ma soprattutto vorremmo  fosse chiaro a tutti che le sue ferite sono la conseguenza diretta del clima di odio razziale che la destra, nelle sue varie forme, ha creato nel nostro paese alimentando le insicurezze e le paure che la crisi economica ingigantisce, e identificando nel migrante il nemico.

Proseguire su questa strada è pericoloso, come sappiamo tutti, almeno quelli di noi che ritengono utile studiare la storia per evitare che un passato buio possa tornare e che cercano di approfondire notizie e argomenti senza cadere nelle trappole ignoranti del web e di certe indecenti reti televisive.

Ciò che indigna ancor più della violenza balorda dei due aggressori sono però i ripugnanti commenti razzisti dei quali si sono subito riempiti i social: nel leggerli non si può fare a meno di concordare con il grande Umberto Eco a proposito di Internet (“Ha dato parola a legioni di imbecilli”), ma si resta comunque spaventati dalla assoluta mancanza di empatia e di umanità che ne vien fuori: l’incapacità di sentire il dolore altrui è il primo requisito per la violenza e la crudeltà, perché ciò che non si capisce non si può percepire come illecito. 

Come Termoli Bene Comune-Rete della Sinistra invitiamo tutti i cittadini  (e sappiamo che sono tanti) che cercano di vivere restando umani a condannare con forza questo vile episodio, e ad impegnarsi concretamente per fare muro contro tutti  i razzismi: il silenzio  degli onesti è molto più nocivo delle azioni dei violenti, ed è solo la nostra indifferenza a permettere che milioni di esseri umani  siano considerati inferiori, sfruttati nei campi, torturati, resi profughi, privati del diritto ad una vita dignitosa, rinchiusi in centri lager, bloccati nei porti, sepolti nel Mediterraneo. Noi, come Gramsci, odiamo gli indifferenti, ancora più dei violenti. E speriamo che l’episodio di ieri faccia uscire allo scoperto chi non vuole essere complice, né vigliacco, né silente.

Termoli Bene Comune Rete della Sinistra

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