Nicola Felice
TERMOLI – Chiusa traumaticamente anche l’ultima Amministrazione del Sindaco Di Brino, da quando si apprende dalla stampa locale, a solo cinque giorni dalla presentazione dei candidati a Sindaco e delle liste, vi è ancora piena confusione: per la compilazione delle liste, l’appartenenza alle coalizioni, la definitiva scelta dei candidati a Sindaco per il rinnovo del Consiglio Comunale previsto con le elezioni del 25 maggio prossimo. Ciò non lascia presagire nulla di buono, in considerazione anche del fatto che le ultime amministrazioni di Termoli non hanno terminato il mandato quinquennale a causa delle dimissioni dei consiglieri di opposizione con l’aggiunta di alcuni consiglieri di maggioranza.
Sia con l’amministrazione di centrosinistra guidata dal notaio Greco, che con l’ultima di centrodestra del Sindaco Di Brino, Termoli ha vissuto la stessa rissosità, con ribaltoni, cambi di partito e di coalizione da parte degli eletti, con la conseguente crescita della disaffezione e diffidenza della gente, la forte riduzione del senso di identità, lo sgretolamento della comunità, ….Ciò, credo è frutto soprattutto per l’esistenza di partiti che non svolgono più la funzione costituzionale prevista, ma sempre più assomigliano a dei Club, dove pochissime persone, abili nell’appropriasi dei simboli, timbri e carte intestate, decidono per tutti, definendo ruoli, programmi, ecc……. Al semplice elettore, che già vede nei politici una “casta” di privilegiati, non può che far crescere il rigetto e la disaffezione alla politica, e il rifugiarsi nell’astensione se non proprio al voto cosiddetto di protesta. Ancor più oggi in presenza di una forte crisi economica, sociale ed occupazionale che da molto tempo ci attanaglia e che fa crescere la sfiducia e la disperazione in tantissime famiglie, sarebbe il momento di realizzare per il bene di Termoli una amministrazione di “salute pubblica”, con l’individuazione e la partecipazione delle migliore energie e intelligenze, in una azione di squadra escludendo il personalismo.

Alle associazioni, ai partiti e movimenti politici, spetta non solo correggere gli errori commessi nel passato, ma anche elaborare le proposte programmatiche in funzione delle esigenze, delle categorie, forze sociali, ecc…, individuando e garantendo la partecipazione con la presenza nelle liste di loro rappresentanti, con etica e indiscussa moralità. Sarebbe il caso che gli operatori o i “registi” delle “storiche” e riconosciute coalizioni (centrodestra, centrosinistra e civiche) attualmente ancora in fase di costituzione, prestino maggiore attenzione e si adoperino con ogni sforzo a creare pochissime coalizioni omogenee, al fine di avere una vera competizione elettorale anche con il Movimento 5 Stelle che per la prima volta si propone ad amministrare Termoli.

E’ da tempo che la disaffezione dei cittadini verso la politica, porta a far crescere l’astensionismo o peggio ancora il voto di protesta, ormai da tempo non si vota più “per” un progetto politico-amministrativo, ma “contro” un sistema e persone logore; questo volgarmente viene definito un voto di “pancia” a cui sempre più tutti sembrano rivolgersi nelle campagne elettorali. Da quanto è dato sapere, è facile immaginare per le elezioni di Termoli il ricorso al ballottaggio. E’ indubbio che i due candidati al ballottaggio saranno maggiormente legittimati se raccoglieranno un elevato numero di voti. Ciò si realizzerà se al primo turno ci saranno pochissimi candidati a Sindaco sorretti da coalizioni omogenee e non frammentate come ora appare.

Diversamente sarà più facile ipotizzare che tutti, compreso il M5S, con una manciata di voti, possano andare in ballottaggio. Qualora al ballottaggio tra i due candidati a Sindaco vi è quello del M5S, senza nulla togliere al merito, alle linee programmatiche, alle legittime capacità del candidato Sindaco e dei candidati a consiglieri, non è da escludere, anzi è molto probabile, che ai consensi del primo turno raccolti dal movimento, possano aggiungersi i voti “organizzati” delle altre coalizioni “storiche” escluse dal ballottaggio, ritenendo come male minore agevolare la vittoria del M5S (il Sindaco Pizzarotti di Parma docet), illudendosi che per inesperienza amministrativa possa durare poco, quindi tornare presto alle urne. E’ ingiusto e non corretto legittimare una vittoria del M5S aggiungendo i voti di “dispetto” a quelli che molti erroneamente dicono di “protesta”. Tutti debbono adoperarsi per prospettare una chiara competizione elettorale, dalla quale vinca per volontà del popolo il migliore, senza dover ricorrere alla fine della “giostra” al detto: chi è causa del suo mal pianga se stesso!

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