Giuseppe Astore
ROMA _ “La ricostruzione per i paesi abruzzesi un diritto, quindi non deve essere spacciata come atto straordinario di qualcuno o delle istituzioni. E il dolore non sia sfruttato per i consensi. Meno conferenze stampa e pi atti concreti che guardino al futuro”. Giuseppe Astore, senatore Idv di S. Giuliano di Puglia commenta così la calamità abruzzese, facendo un parallelo con il sisma della sua regione del 2002. Astore punta l’indice sul “rischio di sfruttamento mediatico ed anche elettorale del dolore per far alzare gli indici di gradimento personali e del proprio partito”.

Intervengo dopo la sepoltura e la preghiera per i nostri morti, proprio per evitare protagonismi e speculazioni. E’ sotto gli occhi di tutti, invece, che qualcuno sfrutta la solidarietà trasmessa in diretta e all’accaparramento del prime time con le strette di mano tra le tendopoli. Il rischio che, come spesso accaduto, superata la prima fase emotiva, tutto diventi routine e lo straordinariet assume carattere ordinario.

Parlo per esperienza diretta nel terremoto del Molise. Dopo sette anni la ricostruzione ferma a meno del 40% e, cosa ancora pi drammatica, non ci sono le risorse per far continuare i cantieri. Quel modello, messo in piedi dallo stesso governo Berlusconi, ha fallito miseramente, senza dare le risposte promesse alle popolazioni, ad eccezione di S Giuliano. Non vorremmo che la storia si ripetesse anche in Abruzzo, perch stiamo assistendo alle stesse liturgie accompagnati dalle stesse dichiarazioni ripetuti in quella occasione”.

                                                                                                                                                            Giuseppe Astore

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