TERMOLI _ In questi giorni l’universo politico regionale ruota attorno a due “eventi” : gli Stati Generali dell’Economia e la dichiarazione solenne, per la verità un pò estemporanea attese le sue modalita’ di partecipazione al pubblico su facebook, del Presidente della Giunta, il quale avrebbe deciso di autoridurre la indennità sua e quella degli assessori di 2.000,00 € mensili. Francamente, di fronte alla drammaticita’ della situazione economica e finanziaria molisana, i due “ eventi” rivestono caratteri di assoluta marginalità . Se è vero infatti che ogni occasione di confronto e di dibattito va salutata come fatto positivo in un periodo in cui la Politica sembra sia diventata cosa rara, gli Stati Generali dell’Economia ( così enfaticamente denominati) hanno offerto da un lato una specie di libro dei sogni scollegato dalla attuale realtà economica e finanziaria regionale, dall’altro hanno visto l’assenza della delegazione parlamentare (senza dubbio censurabile attesi gli argomenti in discussione), oltre che di gran parte dei consiglieri regionali.

Quanto al secondo “evento”, non vi è dubbio che la riduzione della indennità risponda più a finalità di propaganda che ad una reale riduzione dei costi della politica, per i quali ci vuole ben altra determinazione e coraggio a cominciare dalle consistenti spese per i gruppi consiliari che in Molise rappresentano ancora Partiti politici e formazioni non più esistenti nel panorama italiano. Di fronte ad una realtà economica ormai in stato di evidente e profonda crisi invero, non servono nè gli specchietti per le allodole, nè atteggiamenti improntati alla mistificazione e talvolta al ribaltamento della verità.

Serve invece coraggio ed umilta’ rappresentando ai molisani quella che è la reale situazione dell’apparato economico, finanziario, produttivo ed organizzativo e le concreti possibili prospettive del presente e dell’immediato futuro. Le repliche imbarazzate dell’Assessore al Bilancio ai dati numerici forniti dall’Ufficio studi della CGIA di Mestre riferiti alla spesa pubblica,che nel Molise nel periodo 2001/2008 è salita del 122% ( la prima in Italia), non spostano il dato economico di una situazione di generale dissesto. Altrettanto vale per le dichiarazioni trionfalistiche del Commissario alla Sanità, riprese a caratteri cubitali da una certa stampa a lui molto vicina ( forse troppo per essere credibile!), non spostano, nè punto nè poco, il disastro dei conti di una sanità che nel Molise ha privilegiato l’apparato rispetto ai servizi costruendo una sovrabbondante offerta, senza tener conto della effettiva necessita’ della domanda. Oggi, lo dicono inequivocamente gli organi tecnici dei Ministeri dell’Economia e della Salute, esistono le condizioni giuridiche per il commissariamento del settore; è scattato ormai da tempo il blocco del turn over ; sono già scattati gli aumenti e le addizionali IRPEF ed IRAP che penalizzano le famiglie e le imprese molisane.

Allora, prima di definire in tutta fretta gli “Stati Generali dell’Economia” “…convinti che potenzieremo la competitività del sistema delle imprese, la crescita di una occupazione qualificata, il benessere dei cittadini e dei lavoratori…cosi’ sarà un nuovo e migliore Molise” come pomposamente è scritto nel “patto” sottoscritto il 16 luglio in chiusura della manifestazione, dovremmo chiederci in applicazione di quali logiche economiche si persevera ad investire ingenti risorse pubbliche e capitali finanziari a sostegno di imprese decotte, incapaci di assicurare un futuro sostenibile a loro stesse ed a garantire adeguati livelli occupazionali . Ma sopratutto dobbiamo chiederci con senso di responsabilita’:questa classe dirigente che ha gestito ininterrottamente la nostra Regione per un decennio sara’ in grado di costruire un “NUOVO E MIGLIORE MOLISE”? E se il punto di partenza di questo grande progetto è costituito dall’autoriduzione dello stipendio di 2000,00 € ho l’impressione che siamo ancora una volta completamente fuori strada.

avv.Oreste Campopiano
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