Giancarlo Totaro
TERMOLI _ Parlare del virus influenzale H1N1 in termini di cronaca fa ancora il suo effetto e mette in moto quelle paure mai in realtà passate di una nuova epidemia o pandemia incombente e apocalittica. In realtà il virus si sta rivelando da un punto di vista epidemiologico molto meno aggressivo di quello che ci si aspettava ed ancor meno di quello di una epidemia di altri ceppi virali precedenti con una morbilità e mortalità inferiore.

Si pensi che ogni anno l’influenza è causa di decesso per una incidenza da 1 a 3 casi per 100.000 ed il periodo del picco massimo della malattia Italia sono le cinque settimane tra la terza decade di Gennaio e tutto il mese di Feffraio,cioè l’attuale periodo dell’anno.

A mio modesto parere tutto questo sarebbe sicuramente stato possibile se non ci fosse stata la moderna medicina ,rigorosa e strettamente scientifica, nelle sue varie branche specialistiche ,la virologia,la patologia clinica,l’epidemiologia che hanno permesso di studiare e prevenire una violentissima pandemia che poteva rivelarsi come quella della spagnola che ha prodotto milioni di morti all’inizio del secolo scorso nel 1918 anche se in quel caso lo stato di malnutrizione diffuso della popolazione mondiale a causa dell’evento bellico della prima guerra mondiale è stato un fattore concomitante determinante. Dopo il 1918 iIl virus H1N1 rimane in circolazione per diversi anni fino agli anni 50 con piccole trasformazioni annuali (drift antigenico) quando grazie ad una nuova importante trasformazione genetica (shift antigenico) diventa H2N2,H3N2 nelle sue diverse forme Hong Kong,filippine,Bangkok etc.f per poi riapparire dopo 21 anni di assenza nell’anno 1977/78 come H1N1 tipo URSS e la fascia di popolazione interessata dalla malattia fu quasi esclusivamente quella della età scolastica.

Quindi come detto le pandemie di influenza sono possibili per l’emergenza di un nuovo virus nei confronti del quale la popolazione più giovane che non possiede immunità così come poteva succedere oggi ,in questo caso di “ritorno” del virus H1N1 che in realtà è stata meno importante per numero di ammalati,per numero di morti, ma con una virulenza accentuata nei casi che non si risolvono spontaneamente nel giro di pochi giorni a causa della evoluzione in una polmonite interstiziale diffusa e bilaterale spesso mortale se non si procede ad una ossigenazione extracorporea e trattamento farmacologico appropiato. Ci sono state altre eccezioni nella storia delle mancate pandemie la più pertinente è sicuramente più interessante per noi è quella del “77 dovuta guarda caso proprio al ritorno del virus H1N1 dopo 21 anni che, come la attuale,non ha provocato la severa pandemia che ci si aspettava ,in pratica si sta verificando oggi la stessa cosa del 1977 quando il virus H1N1 non ha provocato la grossa epidemia che ci si attendeva.

Inoltre non va sottovalutato il benefico effetto dovuto alla massiccia vaccinazione che spezza la catena di trasmissione interumana del virus che insieme ad una meritevole campagna di informazione igienica legata soprattutto al lavaggio periodico delle mani e alla accortezza di non frequentare luoghi pubblici e posti di lavoro quando si è ammalati di influenza, ha sicuramente contrasta la diffusione dell’influenza. Però è opportuno non abbassare la guardia e continuare la profilassi oggi ed anche l’anno prossimo perchè anche piccole variazioni antigeniche del virus H1N1 possono ancora avvenire ed il cambiamento anche di una sola proteina virale può provocare una esponenziale esplosione di virulenza ed un radicale peggioramento della mortalità e della capacità di diffusione (morbilità).

E’ sempre opportuno vaccinarsi e sono state sterili e pericolose le polemiche sull’utilizzo dello squalene nei vaccini ,sostanza tra l’altro necessaria l’anno scorso perchè altrimenti si aveva troppo poco tempo per produrre un vaccino che poi fosse efficace. Ritengo altrettanto sterili le polemiche sui soldi spesi per i vaccini poi non utilizzati perchè era doveroso per il sistema sanitario nazionale averne a disposizione per tutti qualora ognuno avesse voluto vaccinarsi,riproponendo ancora una volta il problema dello scarso apprezzamento per tutto quanto è prevenzione che dà i suoi risultati proprio quando non si vedono gli effetti,la prevenzione non è mai apprezzata quando funziona perchè sembrano soldi buttati ma essa è molto invocata quando non la si fà.

Giancarlo Totaro – patologo

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