TERMOLI _ Scarichi fognari abusivi ben nascosti in tombini per il deflusso delle acque piovane, piccoli boschi di Colle Macchiuzzo utilizzati come copertura a tubi volanti e rigorosamente illegali attaccati alla rete fognaria pubblica da parte di privati intenzionati a risparmiare anche gli spiccioli senza preoccuparsi minimamente di inquinamento ambientale ed esalazioni maleodoranti della zona, sversamenti ripetuti di “acque nere” lungo il torrente Rio-Vivo in più strade di Difesa Grande. Inquinamento ambientale a Termoli: le fogne illegali si moltiplicano.

Ad “alzare i veli” sull’abusivismo fognario termolese, sono stati gli operatori dell’Agenzia regionale dell’Ambiente intervenuti ripetutamente in alcuni quartieri periferici, Difesa Grande e Colle Macchiuzzo in particolare dove sono “venute a galla” una serie di magagne immediatamente denunciate agli enti pubblici locali competenti.

Il territorio termolese passato sotto la lente di ingrandimento dell’Arpa molise tra maggio e luglio ha portato alla luce situazioni poco gradevoli. A farne le spese, naturalmente, il piccolo corso d’acqua che attraversa buona parte di Termoli, parco compreso, per poi sfociare in mare a Rio-Vivo Marinelle, vicino alcuni stabilimenti balneari dove è esplosa qualche giorno addietro una protesta senza precedenti da parte dei balneatori stufi di sentire il puzzo maleodorante vicino al torrente ed anche delle polemiche di alcuni villeggianti. Per la categoria è arrivato il momento di mettere i puntini sulle “i”.

Dello stesso avviso l’Agenzia dell’Ambiente che ha fatto scattare sanzioni a carico di 4 professionisti del posto chiamati ora a difendersi dalle accuse di sversamento di scarichi reflui domestici in acque superficiali. I verbali elevati prevedono il pagamento di multe da un minimo di 6 mila euro ad un massimo di 60 mila euro.

Le zone di Termoli incriminate dall’Arpa sono tra via delle Orchidee e via delle Rose dove è stato trovato un collettore di acque nere collegato alle bianche che scarica abusivamente nel fiume, in via Isonzo ed in via delle Camelie dove è stato scoperto uno scarico collegato ad un gruppo di villette della zona.

In via Mincio, poi, un tubo in polietilene volante che attraversa una zona boscosa è collegato alla rete pubblica in maniera irregolare. “Le indagini hanno confermato la presenza di una situazione anomala di negativa pressione ambientale sulla qualità delle acque del torrente Rio Vivo _ le conclusioni tratte dai tecnici Arpa _. Si ritengono quindi urgenti gli interventi tecnici finalizzati a rimuovere le situazioni di non conformità accertate”.

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Antonella Salvatore
Giornalista professionista, Direttrice di myTermoli.iT e myNews.iT e collaboratrice AnSa