CAMPOBASSO _ La straordinaria partecipazione dei cittadini ai Referendum del 12 e 13 giugno conferma l’accresciuta sensibilità sui beni comuni e sulla tutela del patrimonio ambientale. Il Molise ha risposto all’appello dei Comitati Referendari in maniera splendida a dimostrazione di quanto sia crescita l’attenzione della collettività regionale su materie in cui è in gioco l’interesse generale. La mobilitazione di 136 Associazioni, Comitati e Organizzazioni, che si sono costituite in una Rete di Coordinamento, conferma l’innalzamento della soglia di reattività sociale che intende impedire scempi ambientali e devastazioni speculative. Il Molise è aggredito da progetti di installazioni di tremila pale eoliche che ne stanno snaturando i tratti identitari con un degrado paesaggistico frutto della violenza di politiche perpetrate con mere logiche di profitto. Centinaia di ettari di terreno sono stati trasformati in sterminate distese di campi fotovoltaici con un impatto lunare che stravolge l’ecosistema naturalistico, agricolo e faunistico, poco indagato da valutazioni scientifiche approssimate.

L’arrivo di rifiuti solidi urbani extra-regionali è diventato la norma e non l’eccezione nonostante le prescrizioni precise del Testo Unico 152/2006 in materia ambientale. Percolato delle discariche campane, rifiuti industriali del Nord, metalli pesanti, rifiuti radioattivi a Castelmauro, smaltimento di sostanze nocive sui terreni agricoli e nei corsi d’acqua, interramento di rifiuti tossici, utilizzo improprio dei depuratori del COSIB di Termoli e del Comune di Montenero di Bisaccia, avvelenamento della Diga del Liscione con contaminazione dell’acqua da trialometani, centrali a biomasse che bruciano di tutto, Turbogas di Termoli e di Venafro, inceneritori ospedalieri, inquinamento del torrente Rava, della Vandrella e del fiume Vandra, Energonut, Colacem, industrie chimiche, emissioni in atmosfera di sostanze pericolose, discariche per rifiuti tossici a Montagano, e tante altre aggressioni ambientali mettono in pericolo il nostro territorio.

 Gli intrecci trasversali di carattere affaristico, nonostante gli arresti, i rinvii a giudizio e gli avvisi di garanzia, vanno avanti contro ogni logica di buonsenso e le figure legate a questi settori vengono gratificati da messe di voti, nomine, privilegi e prebende. La forza del denaro compra il silenzio di molti, affievolisce le opposizioni e allinea le burocrazie e le istituzioni in atteggiamenti passivi con scientifiche distribuzioni di responsabilità di controllo, anche all’interno della stessa famiglia o tra cognati, che raramente vengono esercitate. La Rete delle 136 Associazioni e Comitati contro l’eolico selvaggio e i rifiuti extra-regionali in Molise continuerà ad impegnarsi nella lotta in difesa dell’ambiente vigilando sull’operato delle Pubbliche Amministrazioni, sollecitando le dovute attenzioni degli Organi di Controllo e di tutte le Autorità, non escluse quelle giudiziarie, malgrado il Molise sia l’unica Regione italiana a non avere una Procura che si occupa esclusivamente di reati ambientali. Se qualcuno pensa di girare il risultato del Referendum a proprio vantaggio per devastare, stravolgere e violentare il territorio Molisano, col pretesto o la favola dell’energia pulita, ha sbagliato i calcoli e troverà la Rete in totale contrapposizione.

La Rete dei Comitati

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