MovimentoComuneTERMOLI – Il comune di Termoli ancora una volta corre ai ripari! La gestione privata dei servizi pubblici si dimostra nuovamente non rispondente ai bisogni dei cittadini. L’ultimo esempio in ordine cronologico riguarda l’AIPA S.p.A, agenzia che gestiva per conto del comune di Termoli il servizio di aree di sosta a pagamento, accertamento e riscossione dell’imposta comunale sulla pubblicità, del diritto sulle pubbliche affissioni e della tassa di occupazione degli spazi ed aree pubbliche. Alla storica agenzia milanese è subentrata, come preso atto da una delibera di Giunta del novembre 2015, la Mazal Global Solutions srl a seguito della cessione di un ramo d’azienda.

È utile ricordare che entrambe le società sono pesantemente coinvolte in una vicenda giudiziaria che ha portato agli arresti il presidente dell’Aipa S.p.A ed altri soggetti per una presunta insolvenza fraudolenta che, secondo la ricostruzione degli inquirenti, ammonterebbe ad oltre 150 milioni di euro. Tra gli 800 comuni italiani coinvolti c’è Termoli. Inoltre l’agenzia milanese non gode sicuramente di ottima salute visto che aveva richiesto l’ammissibilità ad un concordato preventivo, ovvero una procedura concorsuale a cui può ricorrere un debitore avente i requisiti di fallibilità che si trovi in uno stato di crisi o insolvenza.

In data 28/04/2016 il tribunale di Milano revoca all’AIPA S.p.A. l’ammissibilità a tale procedura poiché accertava la presenza di elementi ostativi, quali l’aver stipulato da parte della stessa AIPA con la società Mazal srl un contratto d’affitto di ramo d’azienda pur non avendo quest’ultima i requisiti di legge per la riscossione dei tributi. A questo punto tra i residui attivi del rendiconto 2015 approvato nello scorso Aprile allarmano i 623.534,00 euro dovuti dalla Mazal srl al comune di Termoli. Oggi la Giunta comunale tenta di uscire indenne dalla questione dando mandato al dirigente del settore competente di formalizzare la risoluzione contrattuale nonché l’insinuazione del Comune di Termoli nella procedura fallimentare, così come riportato nel provvedimento di Giunta. È evidente che i fabbisogni di una comunità non collimano con i profitti delle aziende private e a farne le spese sono sempre e comunque i cittadini che, nella loro doppia veste di contribuenti e dipendenti, loro malgrado, si ritrovano a fare da paracadute alle inefficienze del sistema.

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