Antonio Saburro
CAMPOMARINO _ A un giorno dalla scadenza dell’acconto Imu, Antonio Saburro e Americo De Laurentis intervengono sull’argomento. Nel prossimo consiglio comunale, in programma il 18 giugno prossimo, il Comune approverà le aliquote e detrazioni Imu. Si tratta tuttavia di delibere provvisorie che potrebbero essere modificate a settembre, una volta conosciuto il dato del gettito effettivo dell’imposta sulla base degli acconti. La circolare del dipartimento delle Politiche fiscali precisa, inoltre, i limiti dei poteri deliberativi comunali. In primo luogo, l’aliquota non potrà mai scendere sotto i limiti di legge, che sono il 4,6 per mille per la generalità degli immobili e il 4 per mille per gli immobili locati, d’impresa e dei soggetti Ires.

All’interno della forbice di legge, invece, sono molto ampi i poteri di differenziazione delle aliquote diverse per categoria catastale di immobili o anche nella medesima fattispecie impositiva. Secondo le Finanze, quindi, si può ad esempio adottare l’aliquota del 4 per mille per le abitazioni principali che diventa, però, il 6 per mille per quelle di categoria A1, A8 e A9. Anche le agevolazioni non possono avere altra forma se non le aliquote ridotte entro i tetti di legge. Un capitolo a parte riguarda ovviamente l’abitazione principale. Per la fattispecie, infatti, è possibile adottare aliquote fino al 2 per mille ed è anche ammissibile deliberare l’esenzione totale attraverso l’elevazione della detrazione sino a concorrenza dell’imposta. Fino al 30 settembre i comuni potranno modificare sia le aliquote, sia le detrazioni Imu in funzione del gettito effettivo dell’imposta desunto dai dati degli acconti. Pertanto libertà massima, all’interno dei binari offerti dai principi di “ragionevolezza” e “non discriminazione”.

La disciplina dell’Imu, lascia ai Comuni un ampissimo spazio di manovra sulle aliquote, per individuare trattamenti differenziati e cuciti su misura per le diverse categorie di immobili. Gli interventi sull’abitazione principale sono gli unici che possono influire sull’acconto, perché l’appuntamento di giugno può essere evitato dai proprietari di case che pagherebbero l’imposta secondo le regole standard, ma non secondo la più generosa disciplina locale. Oltre che sull’aliquota, che può scendere fino al 0,2% (o salire fino al 0,6), i Comuni possono alzare la detrazione di base (200 euro secondo le regole nazionali), ma non quella ulteriore da 50 euro per ogni figlio fino a 26 anni e convivente. Nessuna norma impedisce ritocchi selettivi alla detrazione, in base alla capacità contributiva dei diversi proprietari, con scelte che però devono passare al vaglio di “ragionevolezza”.

Considerato che anche il nostro Comune si è limitato ad applicare le aliquote base fissate dal Governo con il D.L. 6/12/2011 n.201 (4,0 per mille per l’abitazione principale e relative pertinenze, 7,6 per mille per gli altri fabbricati e le arre fabbricabili, 2,0 per mille per i fabbricati rurali ad uso strumentale oltre alla detrazione di Euro 200 sull’ abitazione principale e a Euro 50 per ogni figlio a carico e convivente fino a un massimo di detrazione di Euro 400) ci auguriamo un abbassamento “sostanzioso” delle aliquote entro settembre. E concludono dicendo : Le aliquote del nostro Comune vanno abbassate perché il momento economico è delicato per tante famiglie. Serve un abbattimento sostanzioso e non solo di facciata applicando (come lo stesso Governo ha sostenuto) principi di ragionevolezza e non di discriminazione e pertanto riteniamo che l’amministrazione debba effettuare uno studio più approfondito e non limitarsi solo all’applicazione delle aliquote base fissate dal Governo).

Antonio Saburro e Americo De Laurentis

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