Alle 20 ha incontrato consiglieri comunali, iscritti ed ex consiglieri di opposizione dell’Amministrazione Di Giuseppe.
La gravissima vicenda inerente il porto e le infiltrazioni camorristiche di cui, in realtà in paese si parlava già da oltre un anno, ha tenuto banco. Le indagini della Guardia di Finanza sull’opera, non ancora completata a distanza di anni dall’avvio degli interventi “arenatisi” da da alcuni anni, sono scaturite da una serie di esposti denuncia dei consiglieri comunali di minoranza dell’Amministrazione Di Giuseppe che, con più documenti, chiesero già intorno al 2006 accertamenti su quanto stava accadendo nel porto turistico di Campomarino.
Le continue dimissioni da parte dei responsabili del procedimento di completamento dell’approdo avevano scatenato non poche perplessità e polemiche da parte dall’allora opposizione. Il porto è da anni considerato uno “scandalo a cielo aperto”. Sono stati spesi 20 milardi di vecchie lire per ritrovarsi un approdo aperto solo in parte, mai completato, insabbiato e quasi inutilizzabile attualmente se non tra difficoltà dei diporstisti.
Molti proprietari delle barche hanno preferito abbandonare la struttura già dalla scorsa estate per la carenza di infrastrutture. Praticamente non c’è un impianto fognario, nè acqua nè sistemi di sicurezza. Secondo le tante proteste raccolte negli ultimi anni non è stato fatto quasi niente nonostante i diportisti fossero sono stati chiamati a pagare le proprie quote per l’ormeggio dei natanti. La stessa Lega Navale qualche mese addietro era stata chiamata a pagare 18 mila euro dalla società porto per poter restare con la sede all’interno della struttura. Insomma molti hanno dato il proprio contributo economico per ottenere in cambio nessun servizio all’interno del porticciolo.
Ma a peggiorare la situazione, secondo le numerose testimonianze raccolte, il silenzio che ha ammantato in questi ultimi anni la presenza di Moccia come Amministratore delegato della Skanderberg, personaggio molto abiguo per i suoi presunti rapporti con camorristi casertani tra cui il clan dei casalesi.
Eppure lo scorso anno l’attività della società mista è finita sotto la lente d’ingrandimento dell’Antimafia proprio per la presenza di Moccia a capo della Skandenberg e della Procura di Larino che da anni stava seguendo le vicende della mista attraverso le indagini della Guardia di Finanza.
Neppure in quel periodo, però, nessuno, in particolare alcuni partiti di centro sinistra che negli ultimi mesi hanno alzato il tono della polemica sulle possibili infiltrazioni malavitose sul traffico di rifiuti in Molise, hanno denunciato nulla su quanto stava accadendo nel porto turistico nonostante le continue denunce e forti polemiche dei consiglieri di centro destra del paese.
L’Idv, in particolare, partito di maggioranza della scorsa amministrazione comunale così come di quella odierna guidata da Camilleri non ha mai alzato il tono della voce sul porto turistico e sulla presenza del personaggio scomodo, considerato ambiguo dalla stessa Procura frentana, preferendo il silenzio. Ha invece puntato l’attenzione sul rischio di infiltrazioni camorristiche sul Cosib di Termoli e sulle altre discariche del Molise, lasciando, però, da parte la vicenda porto dove tale possibilità esisteva, di fatto, concretamente tanto da essere rilevata dall’Antimafia già da diverso tempo.
CATENA VERGOGNATI
Caro Catena e Company, come diceva un geniale attore, SIGNORI SI NASCE!!! E voi certamente signori non siete! Brindare alle disgrazie altrui è molto cafonesco!! E voi lo avete fatto pubblicamente! Vergognatevi per questo! Ma del resto è tutto secondo la classe alla TOMMY, che vi contraddistingue tutti! Vergogna!
x catena
notiamo con stupore che ci tieni tanto a far ribadire ex sindaco ecc.ecc. ma se siete i soliti 4 gatti(senza offesa alla gatti)a riunirvi, con qualche vecchio rispolverato per far numero…